Ferri e Tacchinardi commentano il Derby d’Italia

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Sport InterJuventusDomenica 17 gennaio alle 20.45 a San Siro andrà in scena il Derby d'Italia, uno dei match che tiene incollati allo schermo i tifosi non solo di Inter e Juve, ma anche tutti gli appassionati di calcio e di scommesse calcio.

Una partita molto sentita, che vede animarsi le strade di Milano e Torino e che lascia ricordi indelebili nei protagonisti che hanno avuto la fortuna di viverla. Ne sanno qualcosa Riccardo Ferri e Alessio Tacchinardi, due bandiere del nostro calcio, che in una doppia intervista a L'Insider hanno raccontato cosa rappresenti Inter-Juve per poi approfondire la situazione attuale del campionato, mettendo anche a confronto alcuni tra i giocatori più importanti, come Lukaku e Ronaldo, e commentando i due allenatori, Conte e Pirlo.

Spazio anche per parlare del caso Eriksen e dell'inizio di stagione altalenante di Dybala. In passato in questa sfida le squadre si sono spesso giocate lo scudetto e anche quest'anno una vittoria è fondamentale per entrambe: l'Inter è seconda a quota 37 punti, a -3 dal Milan, mentre la Juventus è quarta a 33 punti, a -1 dalla Roma e a -4 dall'Inter, ma con una partita da recuperare. Ecco le loro dichiarazioni.

Il significato del Derby d'Italia

Per Riccardo Ferri, ex difensore nerazzurro e della Nazionale, che ha militato nell'Inter dal 1981 al 1984, il Derby è "la partita con la posta in palio molto alta". Dello stesso avviso l'ex centrocampista bianconero Alessio Tacchinardi, che ha giocato nella Juventus dal 1994 al 2005: "È una partita fantastica perché giochi contro altri grandissimi giocatori, la competizione è altissima e la gara molto sentita".

Il ricordo più bello di un Derby d'Italia

Il ricordo più bello di Ferri corrisponde col primo gol in Serie A: "L'11 novembre 1984. Il primo gol in Serie A. Il valore aggiunto è che in quell'occasione marcavo Platini, una partita straordinaria e un ricordo indelebile". Uno dei sogni di Tacchinardi era quello di segnare in un derby, cosa che avvenne "14 aprile 2001 quando vincemmo la partita 3 a 1. Aprì io le marcature, poi segnarono Del Piero e Inzaghi. Quello è il mio ricordo più bello: vincemmo la partita e segnai anche un bel gol".

Il giocatore più forte incontrato in un Derby

Ferri e Tacchinardi sono concordi nel dire che nei Derby hanno affrontato molti campioni di livello internazionale. Dovendo però fare un nome, l'ex Inter ha fatto quello di Platini, " un giocatore senz'altro difficile da marcare, che a volte dava l'impressione di estraniarsi, ma magari proprio in quel momento faceva la gioca che faceva la differenza o a livello realizzativo era decisivo", mentre Tacchinardi quello del primo Ronaldo " il giocatore che mi ha veramente impressionato, un extraterrestre, il fenomeno vero e assoluto sia tecnicamente che fisicamente. Aver avuto la fortuna di giocare con Zidane, Del Piero, Ibra e Trezeguet e aver giocato contro un giocatore come Ronaldo è stato qualcosa di veramente emozionante".

Chi vincerà il Derby d'Italia domenica?

Per Ferri vincerà la squadra che esprimerà il miglior calcio sul campo e, chiaramente, si augura che sia l'Inter. Secondo Tacchinardi invece "indipendentemente dal fatto che abbia giocato nella Juve e sia tifoso, per me ha la forza per battere l'Inter. Una partita bellissima, difficilissima".

Perché il Derby è imparagonabile?

Cosa rende il Derby una gara unica, speciale e così sentita per tifosi, calciatori e società? Secondo Ferri "la Juve è la squadra che ha vinto di più in Italia e tutte le squadre vorrebbero batterla. L'Inter è sempre stata una grandissima rivale e nella storia recente alcune sfide hanno rafforzato il concetto di rivalità ed antagonismo che dà un sapore diverso rispetto alle altre sfide". Tacchinardi la definisce una partita inspiegabile, "una partita che ha fatto la storia, in cui si confrontano giocatori che vogliono superarsi".

Chi vincerà lo scudetto?

L'ex difensore nerazzurro vede una corsa a 3 per la conquista del campionato, contrariamente agli ultimi nove anni, "in cui erano scontati la forza e lo strapotere della Juventus. Il Milan è sicuramente una di quelle squadre che in questo momento ha più continuità per quanto riguarda il gioco; l'Inter viaggia a corrente alternata, ma è una di quelle squadre che ha un potenziale capace di ribaltare qualsiasi tipo di pronostico e non tralascerei la Juventus perché non posso pensare che possa rinunciare a essere competitiva fino alla fine". Per Tacchinardi il campionato è bello ed equilibrato con diverse squadre che si giocano lo scudetto, anche se "purtroppo manca il pubblico e sappiamo l'importanza che ha la tifoseria". Ad oggi per lui la favorita è ancora la Juventus.

Il caso Eriksen

Secondo Ferri Eriksen ha ampiamente dimostrato in passato di avere dei colpi da grande giocatore, però "nell'Inter non è mai riuscito a ritagliarsi uno spazio, frutto di un lavoro durante la settimana che non ha convinto Conte. Da Eriksen ci si aspetta qualcosa in più e forse cambiando ambiente può avere la possibilità di mostrare di nuovo tutte le sue qualità". Alessio Tacchinardi se, all'inizio era pro Eriksen, perché pensava che le difficoltà fossero date dal non giocare nel suo ruolo, ora no perché "quando il tempo passava vedevo un Eriksen che quando giocava doveva fare di più, indipendentemente dal ruolo, dal minutaggio e oggi sto con Conte".

Il caso Dybala

Entrambi concordano sul fatto che non esista un caso Dybala. Ferri dice che sia indubbio che Dybala è andato incontro a una stagione difficile quando ha contratto il Covid 19 e "ha avuto una grandissima difficoltà a ritrovare la condizione fisica. In più aggiungerei l'arrivo di Morata che è andato a chiudere uno spazio lì davanti ed è indubbio che Cristiano Ronaldo non viene messo in discussione quindi anche Dybala deve cercare di convincere Pirlo e se stesso che può fare un salto di qualità e riuscire riconquistarsi un posto in squadra. È molto più difficile rispetto alla scorsa stagione". Tacchinardi ritiene che Dybala sia "un giocatore forte, che ha avuto problemi fisici, ma è di grande qualità. L'anno scorso è stato nominato il miglior giocatore della Serie A. Vuol dire che sul campo ha fatto tanto, tanto bene. Ha bisogno di continuità, di un piccolo salto mentale per essere ancora più forte nelle difficoltà, ma è un grande giocatore".

Gli sfoghi di Conte

Secondo Ferri "Antonio è un allenatore sanguigno, è indubbio che abbia usato toni forti, ma io vorrei soffermarmi sull'aspetto tecnico-tattico. Ha dato un'identità alla squadra, un senso di appartenenza alla squadra e all'ambiente. Credo nel suo lavoro e nella sua professionalità". Per Tacchinardi gli sfoghi di Conte evidenziano la sua voglia di non accontentarsi mai, "vuole portare la società ai massimi livelli, è una persona molto esigente e un allenatore fantastico".

Le critiche a Pirlo

Riccardo Ferri ritiene Pirlo non solo un grandissimo giocatore, ma anche una persona molto intelligente e non pensa che "non abbia mai messo in preventivo che, sedendosi su quella panchina, avrebbe avuto qualche critica soprattutto nel momento in cui la squadra non avesse avuto un rendimento costante". Alessio Tacchinardi non condivide le critiche, "anche se allenare la Juventus è oneri e onori".

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