Mortalità da micropolveri: in provincia di Mantova stimati 524 morti per Pm 2.5 nel 2018. Zolezzi: 'Dati allarmanti, nel bacino padano 40% dei decessi'

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Inquinamento Smog2MANTOVA, 21 gen. - Cinquecentoventiquattro (524): è questo il numero di morti attribuibile a inquinamento da Pm 2,5 riscontrato in provincia di Mantova nel 2018. Un dato preoccupante, drammatico e in linea con il pessimo stato dell'aria della Pianura Padana.

A dirlo l'Agenzia Europea per l'ambiente (AEA) nell'ultimo report pubblicato.

Se a quel 524, a dire il vero 524,74, aggiungiamo altri dati il quadro è ancor più completo e certo non meno preoccupante. Ad esempio la provincia virgiliana rivela un'incidenza di 128,66 morti per 100mila abitanti e in Lombardia, regione fra le più colpite del Paese con una stima di 12047 decessi collegabili al Pm 2.5 su 24mila dell'intero bacino padano, risulta essere quarta per gravità dopo Brescia (incidenza si 135,45 morti per 100mila abitanti), Cremona (132,54) e Lodi (128,85).

"Osservando i dati forniti da AEA - spiega il deputato del M5S, Alberto Zolezzi -, a livello provinciale, si evince che quasi la metà dei decessi (oltre 24mila, di cui 12.047 nella sola Lombardia) avviene nel bacino padano. Brescia detiene il primato italiano di decessi da particolato in proporzione ai decessi totali (14,31%), seguita da Padova (14,13%). Facendo un po' di confronti grazie ai dati nazionali si può vedere come nel bacino padano la mortalità da polveri sottili sia superiore del 20% rispetto alla media nazionale. Da notare che il 40% dei decessi da PM2.5 è nel bacino padano".

A livello nazionale, il report AEA stima che nel 2018 i decessi legati al Pm 2.5 sono stati 59500 di cui 21.600 da NOx e 3.000 da ozono. "Questo livello di mortalità - conclude Zolezzi - sommato a un certo livello di morbilità (ospedalizzazioni e malattie varie) e ad altri decessi per emissioni di diversa natura, è peggiore rispetto ad altri Paesi confinanti come Francia, Spagna e Germania".

(e.s.)


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