Mantova presente alla cerimonia in ricordo della strage di Bologna con il presidente del Consiglio comunale Massimo Allegretti e una delegazione mantovana

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Bologna CommemorazioneVittimeStrage AllegrettiMassimoBOLOGNA, 02 ago. – Rimane perennemente vivo il ricordo della strage causata dall'attentato del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna e, come ogni anno, il Comune di Mantova partecipa alla commemorazione delle vittime del tragico evento.

In occasione del 42esimo anniversario dell'attentato, il presidente del Consiglio comunale Massimo Allegretti ha preso parte alla cerimonia svoltasi in mattinata nel capoluogo emiliano, affiancato dall'agente della Polizia Locale Arturo Ariosi con il gonfalone della città di Mantova. La delegazione mantovana, dunque, ha partecipato alla cerimonia e al corteo formato da istituzioni, famigliari delle vittime e cittadini, che ha sfilato da piazza Nettuno a piazza Medaglie d'Oro (anche quest'anno guidato dal bus 37 che quel giorno venne utilizzato come un'ambulanza).

Qui, alle 10.25 di 42 anni fa, un ordigno esplosivo causò la morte di 85 persone, mentre più di 200 rimasero ferite o mutilate. "Come sempre, da quando sono amministratore pubblico – ha detto il presidente Allegretti –, mi reco a Bologna per la commemorazione della più sanguinosa strage dell'era Repubblicana. Quella del 2 agosto 1980. Non solo un atto dovuto, ma credo fermamente nella partecipazione democratica e nel momento di riflessione che da questa può conseguire. Non vi può essere pacificazione delle coscienze senza l'accertamento della realtà dei fatti che portarono alla strage di Bologna. L'accertamento della verità è ineludibile per uno stato democratico".

E proprio sulla verità dei fatti Allegretti sottolinea che: "Quest'anno vi è però un fatto nuovo, importantissimo. La sentenza della Corte d'Assise di Bologna si è pronunciata sul quinto attentatore, Paolo Bellini, e sui mandanti della strage. Sono soprattutto i nomi di questi ultimi a suscitare sgomento. Licio Gelli, Umberto Ortolani (suo braccio destro), Federico Umberto D'Amato (ex capo dell'Ufficio Affari Riservati del Ministero dell'Interno) e Mario Tedeschi (ex direttore del giornale "il Borghese" ed ex parlamentare del Msi). Sono tutti deceduti, ma ritenuti mandanti, finanziatori e organizzatori della strage. Vero è che la Sentenza sui mandanti della strage sia solo al primo grado di Giudizio, quindi serve cautela e bisogna sicuramente aspettare la Sentenza definitiva. Ma lo scenario che si sta disvelando appare raccapricciante".

Oltre un migliaio le persone presenti alla cerimonia. A prendere la parola, all'arrivo in stazione, è stato Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione dei familiari, mentre il discorso conclusivo è spettato al sindaco di Bologna Matteo Lepore, prima della deposizione della corona presso la sala d'attesa. Alla commemorazione ha partecipato, tra gli altri, il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi. Durante la cerimonia è stato letto anche un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.


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