Maltrattamenti in famiglia: due arresti a Borgo Virgilio e Roverbella

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Carabinieri12MANTOVA, 07 lug. - I Carabinieri delle Stazioni di Roverbella e Borgo Virgilio, nell'arco delle ultime 24 ore, hanno tratto in arresto e accompagnato in carcere due uomini per due distinti casi di maltrattamenti in famiglia.

L'ultimo caso si è verificato ieri notte in Roverbella. L'operatore della Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di via Chiassi, ricevuta la chiamata al 112, ha immediatamente percepito la gravità della situazione: la voce stridula di una ragazzina minore, implorante aiuto, che segnalava che la presenza del padre, al di fuori dell'abitazione, che con calci e pugni stava sfondando la porta di ingresso.

I militari intervenuti nel giro di pochi minuti, anche con il supporto dei colleghi della Stazione di Marmirolo, hanno quindi bloccato l'uomo, in evidente stato di agitazione, che dopo essere riuscito ad entrare nell'abitazione, aveva insultato e sputato addosso ai propri cari.

Questi ultimi erano infatti "colpevoli" di aver determinato l'allontanamento del marito/padre violento, avvenuto poco più di un anno fa, a seguito delle reiterate percosse che erano stati costretti a subire allorquando l'orco rientrava in casa ubriaco.

L'uomo, un romeno 49enne, è stato quindi ammanettato e accompagnato al carcere di via Poma e messo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria di Mantova.

L'altro episodio vede, invece, protagonista un albanese, classe 82, che, nonostante anche lui fosse già stato sottoposto alla misura dell'allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie, è stato in più circostanze pizzicato dai militari che hanno proposto l'aggravamento alla Procura della Repubblica di Mantova, la quale ha chiesto ed ottenuto la più grave misura cautelare del carcere dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Mantova.

Anche per lui si è quindi aperto il cancello della Casa Circondariale di Mantova.

Come già evidenziato nel bilancio proposto dal Comando di via Chiassi in occasione della 207° annuale di fondazione dell'Arma del Carabinieri, festeggiato ieri, il numero dei reati consumati in ambiente domestico è in aumento. Ma il timore, fondato, è che sia purtroppo ancora alto il "sommerso" ed è quindi importante informare e non restare indifferenti davanti ad ogni forma di violenza. Infatti le denunce che arrivano alle Forze di Polizia sono sicuramente molto meno degli episodi criminali che avvengono, per lo più in famiglia.

Per la donna è sempre difficile farli emergere. Spesso le persone che sono vicine alla vittima non sempre spingono a denunciare, ma tendono, anzi, a far sì che il problema sia risolto nell'ambito familiare, con l'illusione che la sopportazione possa consentire alla donna di vivere con il compagno e all'uomo di non essere più violento. L'esperienza quotidiana, però, dimostra il contrario: gli episodi di violenza hanno delle escalation nel tempo e le denunce arrivano quando le violenze sono ormai insopportabili, con danni anche psicologici non indifferenti. Non mancano purtroppo i casi in cui è ormai troppo tardi.

L'invito dei Carabinieri è di avere fiducia nelle Istituzioni e di denunciare telefonando al 112.


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