Avrebbe somministrato farmaci letali a due pazienti Covid, arrestato primario del Pronto Soccorso di Montichiari. Aveva lavorato anche a Mantova
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- Creato 25 Gennaio 2021
- Pubblicato 25 Gennaio 2021
MONTICHIARI (BS), 25 gen. - E' accusato di omicidio volontario dalla Procura della Repubblica di Brescia il medico 47enne, primario del pronto soccorso dell'ospedale di Montichiari che, secondo l'accusa, avrebbe somministrato medicinali a due pazienti colpiti da Covid provocandone la morte.
Il medico ora si trova agli arresti domiciliari poiché il gip ha ritenuto che il reato di cui è accusato potesse essere ripetuto. Il dottore, prima di diventare primario del Pronto Soccorso dell'ospedale bresciano, ha lavorato per tre anni all'ospedale Carlo Poma di Mantova.
Secondo i Carabinieri dei Nas, che stanno portando avanti le indagini, il medico avrebbe somministrato alle due persone decedute un farmaco a effetto anestetico e bloccante neuromuscolare che ha portato alla morte dei due pazienti ammalatisi di covid nel marzo scorso.
Le indagini sono iniziate per far luce su alcuni decessi considerati sospetti avvenuti proprio nell'ospedale di Montichiari. Per portare avanti le indagini è stato necessario riesumare tre salme che sono state sottoposte ad autopsia e analisi tossicologiche. Analisi che hanno rilevato la presenza, in uno di loro, del farmaco anestetico utilizzato comunemente nelle procedure di intubazione e sedazione. Un farmaco che, però, se usato al di fuori di specifiche procedure e dosaggi, può risultare letale.
Ma ci sarebbe di più, perché secondo l'accusa nelle cartelle cliniche delle persone morte non comparirebbe la somministrazione del farmaco e a carico del medico indagato si configura anche l'ipotesi di reato di falso in atto pubblico.
Ora la parola passa alle aule di Tribunale dove il medico dovrà difendersi da queste pesanti accuse.
