Maxi sequestro di barche, pontili e case galleggianti ormeggiate abusivamente sulla sponda del Lago di Mezzo

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Mantova FossaSerena SequestroNatantiMANTOVA, 18 dic. – L'azione congiunta del Nucleo di Polizia Commerciale della Polizia Locale di Mantova con la Sezione Operativa Navale Lago di Garda – 3a Squadra, Unità Navali della Guardia di Finanza di Mantova e personale dell'AIPO – Agenzia interregionale per il fiume Po, ha portato al sequestro di 2 pontili, 2 passarelle, 2 case galleggianti e 11 barche, di cui alcune di grandi dimensioni in località "Fossa Serena", sulla sponda sinistra del Lago di Mezzo.

E' successo mercoledì scorso a seguito del controllo presso il Circolo Sportivo "Fossa Serena" che ha sede a Mantova in strada Montata n. 3B, al fine di accertare la regolarità dell'attività di noleggio di barche e attività di campeggio.

Presso il circolo, gestito da un cittadino svizzero, che si affaccia su spazio acqueo demaniale, erano ormeggiati diversi natanti, per il cui stazionamento è necessario ottenere una concessione demaniale, previo pagamento di una quota annuale.

In realtà l'occupazione della lingua d'acqua di circa 350 mq, è risultata del tutto abusiva. Gli accertamenti svolti hanno confermato che dall'anno 2017 non era mai stata richiesta l'autorizzazione all'Agenzia Interregionale per il Fiume Po, né si era proceduto al pagamento dei relativi canoni di occupazione di spazio acqueo demaniale.

L'indagine, inoltre, ha sollevato molti dubbi circa la reale natura dell'attività svolta dal cittadino svizzero, apparentemente giustificata dall'appellativo di "Associazione Sportiva Dilettantistica". Ciò anche in riferimento ai rapporti dello stesso gestore con i cosiddetti soci che ruotano attorno al circolo stesso che, a vario titolo, sfruttano lo spazio acqueo e i terreni a questo adiacenti, soggetti oltretutto, in quanto area naturale protetta, ai regolamenti del Parco Regionale del Mincio.

Pertanto, tutti i natanti, i pontili e le passerelle presenti nel Circolo sono stati posti sotto sequestro e, inoltre, sono stati contestati canoni demaniali evasi per circa 13.000 euro. Sono tutt'ora in corso indagini al fine di accertare la regolarità amministrativa dell'attività.


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