Mantovano il primo trapianto liquido e non chirurgico in ambito oculistico

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Castiglione GhinelliprimarioOculisticaMANTOVA, 10 ago. - Il dottor Emiliano Ghinelli, responsabile del reparto di Oculistica degli ospedali civili di Castiglione delle Stiviere (San Pellegrino) e Volta Mantovana ha ottenuto dal Ministero della Salute il via libera per il primo trapianto liquido e non chirurgico in campo oculistico.

Si tratta di un risultato importantissimo che porterà benefici ai pazienti affetti da patologie agli occhi ma che, come spiega il dottor Ghinelli in un'intervista rilasciata al Corriere - potrebbe, in linea di principio, "gettare le basi per una potenziale cura di malattie come il Parkinson e l'Alzheimer".

La tecnica ottimizzata dal dottor Ghinelli è frutto di 15 anni di studi, ricerche e lavoro svolte in prima persona dal medico 42enne che è anche direttore dell'Ilmo, l'Istituto Laser di Microchirurgia Oculare di Brescia.

"Siamo solo all'inizio - spiega al Corriere Ghinelli - e da oggi possiamo iniziare a sperimentare l'applicabilità di questa tecnica anche ad altre patologie, come le malattie della pelle o dello stomaco".

Da un punto di vista scientifico, la tecnica messa a punto dal dottor Ghinelli - che ha esperienze di studio e lavoro anche in Gran Bretagna e negli Stati Uniti al Mit di Boston e all'Harvard Medical School e può vantare una lunghissima serie di pubblicazioni scientifiche - rientra nel campo biomedico piuttosto che farmacologico e si basa sul principio che il corpo umano è in grado di autoripararsi se si trovano meccanismi che lo stimolino a farlo.

Al centro della ricerca di Ginelli la produzione di unità elementari di membrana amniotica: "Non facciamo altro - spiega ancora il medico - che ridurre in piccolissimi pezzetti la membrana amniotica la quale contiene grandissime quantità di cellule staminali, così da poterla somministrare in maniera topica senza chirurgia e senza nemmeno entrare in sala operatoria".

In sostanza, la soluzone è un collirio ricco di cellule staminali che a contatto con l'occhio rilasciano un mix di sostanze antiffiamatorie, nutritive e neuririgenerative capaci di fermare immediatamente e riparare ulcere corneali e neurotrofiche, patologie autoimmuni e i rigetti post trapianto di cornea.

Insomma, una tecnica di cura rivoluzionaria che presto potrbbe andare a beneficio anche di altri malati, oltre a quelli che soffrono di problemi agli occhi.

(e.s.)


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