Aumento dei tassi di interesse dei mutui: in media 66% in più rispetto al 2022
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- Pubblicato 02 Ottobre 2023
MANTOVA, 02 ott. - La BCE ha deciso di aumentare i tassi di interesse con l'obiettivo di riportare l'inflazione al livello target, anche a discapito di chi ha richiesto o vuole richiedere un mutuo.
Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di aumentare di un quarto i tassi di interesse. Evidenti le conseguenze di questa decisione che impatterà fortemente sui prestiti e la popolazione.
Secondo quanto riportato in una nota stampa della BCE, le proiezioni macroeconomiche di settembre degli esperti tecnici, per l'area della Zona Euro (quindi Italia compresa), hanno registrato tassi di inflazione media pari al 5,6% nel 2023, mentre si stima che arriveranno al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. Quello che è emerso dall'ultima analisi, in pratica, è come le pressioni sui prezzi rimangono elevate, anche se si prevede in diminuzione già dal prossimo anno.
Per il Consiglio direttivo BCE, dunque, mantenere i tassi di interesse alti per un periodo sufficientemente lungo diventa necessario per dare un contributo sostanziale al tempestivo ritorno dell'inflazione a dei livelli considerati più "in target". Da qui la decisione di alzare di 25 punti base il tasso pagato dalla BCE sui depositi bancari, portandolo così al 4,0%, il livello più alto raggiunto da quando è entrato in vigore l'Euro nel 1999.
Quindi, a seguito degli aumenti dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo, le condizioni di finanziamento si inaspriscono ulteriormente e, al momento, stanno già frenando sempre più la domanda. Il che, hanno spiegato gli esperti BCE, è un fattore importante per riportare l'inflazione al livello target. La logica è che: se chiedere un prestito costerà di più, allora saranno meno le persone in possesso di liquidità , quindi in questo modo di contrasta l'andamento al rialzo sei presti (a seguito del calo della domanda).
Tassi di interesse relativamente elevati significano che gli acquirenti di case e coloro che stanno richiedendo un nuovo mutuo dovranno pagare molto di più rispetto allo stesso mutuo sottoscritto un anno o più anni fa. Al momento le probabilità che i tassi di interesse sui mutui ricomincino effettivamente a scendere sembrano scarse. Di fatto, l'aumento dei tassi della BCE rende più costoso prendere in prestito denaro. Quindi, con l'aumento dei tassi deciso dalla Bce le rate dei mutui con molta probabilità cresceranno nei prossimi mesi.
Nello specifico, con il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%, con effetto dal 20 settembre 2023 (fonte monitoraggio BCE disponibile qui).
Secondo un'analisi di Facile.it e Mutui.it, tenendo conto degli ultimi rialzi e delle proiezioni economiche, la rata di un mutuo medio a tasso variabile potrebbe arrivare a costare 760 euro, vale a dire il 66% in più rispetto all'inizio del 2022.
(libero.it)
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