Energia, con il calo della domanda del gas prezzi in discesa anche senza price cap

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EnergiaElettrica Gasdotto4ROMA, 22 ott. – La discesa dei prezzi del gas negli ultimi giorni è legata al calo della domanda in relazione all'offerta. Le temperature sono alte in questi giorni, gli stoccaggi sono pieni e paesi come l'Italia in questo momento stanno esportando gas verso l'Austria.

Ha spiegare il fenomeno è il professor Alessandro Lanza, professore a contratto di Energy and environmental policy presso l'Università Luiss, già vicedirettore della divisione Energia e ambiente dell'Iea/ Ocse, capo economista di Eni e direttore esecutivo della Fondazione Eni Enrico Mattei.

"Il price cap temporaneo – sottolinea Lanza – leggendo i documenti in realtà è molto sfumato perchè tra l'altro si dice che se ne parlerà a marzo ed è un modo per buttare la palla in angolo, perchè veramente gli interessi dei vari paesi sono talmente diversi che non sono ancora riusciti a trovare un punto di chiarezza condiviso. Anche perchè onestamente imporre un cap è molto complicato e non abbiamo esempi nel mondo di price cap. Naturalmente uno può dire 'il price cap è che l'Unione europea si presenta con il suo presidente ed, emulando Draghi ai tempi d'oro, potrebbe applicare il whatever it takes al gas. Questo si potrebbe fare se la Von der Leyen avesse la forza politica di dire ai cittadini questo è il livello di prezzo al quale noi non siamo disposti ad andare oltre. Ma questo è un impegno politico forte che significa tra l'altro che stai dicendo ai cittadini europei di razionare il gas. Ma siccome nessun paese vuole dire questa cosa, il price cap è una cosa che resta così".

Il Ttf perde quota perchè "fa caldo, la domanda è bassa, l'offerta continua ad arrivare, i depositi sono pieni, l'Italia vende gas in questo momento e quindi il Ttf e il prezzo spot della borsa olandese che tanto ci ha fatto penare, scende. Certo contano anche le aspettative. Il Ttf è stato per dieci anni a 25 euro e nessuno sapeva cosa volesse dire, dopo di che è salito perchè dopo il Covid mancavano investimenti in upstream di gas per cui siamo arrivati alla ripartenza di slancio e senza il gas necessario. Poi c'è stata la guerra, ha fatto una curvetta con l'invasione dell'Ucraina, dopo con l'idea che tutti correvano a comprare gas e che forse non ci sarebbe stato e che la guerra sarebbe andata in un certo modo, allora il ruolo delle aspettative e in particolare la corsa della domanda verso l'offerta ha fatto impennare i prezzi fino a 350 euro per megawattora. Adesso dopo il picco, siamo in una situazione opposta. Fa caldo e finchè fa caldo la domanda sarà questa".

(askanews)


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