Politica, Lorenzo Fontana nuovo presidente della Camera: 'L'Italia non si omologhi'

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FontanaLorenzo4ROMA, 14 ott. – Il leghista Lorenzo Fontana è il nuovo presidente della Camera.

Eletto con 222 voti è il sedicesimo presidente e il secondo esponente della Lega a ricoprire la terza carica dello Stato, dopo Veronica Pivetti (dal 1994 al '96 nella XII legislatura).

Alla quarta votazione hanno partecipato al voto 392 deputati, nessun astenuto, la maggioranza assoluta richiesta era di 197 voti. Hanno ottenuto voti: Cecilia Guerra 77, Cafiero De Raho 52, Matteo Richetti 22, voti dispersi 23, schede bianche 6, schede nulle 11.

"Un saluto al pontefice Francesco, rappresenta un riferimento spirituale della maggioranza dei cittadini italiani per promuovere il rispetto dei più alti valori morali nel mondo", così ha esordito Lorenzo Fontana nel suo discorso alla Camera. Papa Francesco, ha aggiunto Fontana, "promuove il rispetto dei più alti valori morali nel mondo, a partire dal rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali umani, e sta svolgendo un'azione diplomatica a favore della pace senza eguali".

Parole accolte da una standing ovation in aula.

Nel suo discorso poi il neo presidente della Camera ha ringraziato il fondatore della Lega Umberto Bossi (che però non era presente in Aula al momento dell'insediamento), "senza il quale non avrei mai iniziato la mia attività politica".

Poi ha tracciato alcune linee. "L'Italia deve dare forza alla propria peculiare natura, senza omologarsi a realtà estere più monolitiche e a culture che non diversificano", ha sottolineato il nuovo presidente della Camera, nel suo primo discorso.

"L'Italia ha saputo rialzarsi dalle rovine della II guerra mondiale, grazie anche alla nostra ingegnosità e creatività: serve recuperare anche un po' di orgoglio di quello che siamo", ha aggiunto. Ricordando che "il ruolo del Parlamento non deve prescindere dalla valorizzazione delle diversità e non deve cedere all'omologazione, che è strumento dei totalitarismi, delle imposizioni centrali sull'espressione delle volontà dei cittadini". Per Fontana "la diversità non è rottura, non è indice di superiorità, ma è espressione di democrazia e rispetto della storia. È la ricchezza dell'Italia e la ricchezza dell'Europa: sta proprio nella diversità".

(askanews)


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