Bankitalia, ridotta la crescita del PIL 2023 al +0,3%. Inflazione al 6,5%

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BancaDItalia3ROMA, 16 ott. – Bankitalia per il prossimo anno prevede per l'Italia un punto percentuale di crescita economica in meno.

E se si dovesse interrompere il flusso di gas e energia dalla Russia recessione economica di oltre l'1,5% in Italia.

Queste le previsioni economiche appena aggiornate dalla Banca d'Italia, che ha invece ritoccato al rialzo di 0,1 punti la crescita attesa su quest'anno, al più 3,3%. Sul 2023 ora l'istituzione di Via Nazionale indica una crescita limitata allo 0,3%, mentre sul 2024 prevede un più 1,4%, a fronte del più 1,7% stimato a luglio.

Ma questo riguarda lo "scenario di base", che presuppone un proseguimento delle forniture di gas ed energia dalla Russia. Sulle prospettive economiche incombe una elevata incertezza, in ampia misura collegata anche alla guerra in Ucraina. E Bakitalia ha per questo elaborato anche uno scenario "avverso", in cui si ipotizza che le forniture di energia dalla Russia siano "permanentemente interrotte a partire dall'ultimo trimestre dell'anno".

In questo caso la crescita economica dell'Italia risulterebbe del 3% quest'anno mentre "si contrarrebbe di oltre l'1,5 per cento nel 2023 e tornerebbe a crescere moderatamente solo nel 2024".

Contestualmente Bakitalia ha rivisto nettamente al rialzo le previsioni di inflazione. Ora si attende una crescita dei prezzi al consumo dell'8,5% sulla media di quest'anno, un lieve calmieramento al 6,5% per l'inflazione del 2023 e una attenuazione più marcata al 2,3% nel 2024. Nelle previsioni del luglio scorso Bankitalia stimava inflazione al 7,8% quest'anno, 4% il prossimo e al 2% nel 2024.

Ma anche queste sono cifre da scenaro di base. In quello avverso l'inflazione supererebbe il 9% nel 2023.

Lo scenario di base, spiega Bankitalia nella Nota di aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche per l'Italia nel triennio 2022-24, presuppone che i flussi di gas dalla Russia verso il nostro paese rimangano sui livelli osservati negli ultimi mesi e che i prezzi delle materie prime siano coerenti con quelli desumibili dai recenti contratti futures. Gli scenari, poi, tengono conto delle misure inserite nella legge di bilancio per il 2022, di quelle adottate a partire dall'inizio dell'anno per contrastare gli effetti del rincaro dell'energia e dell'utilizzo dei fondi europei nell'ambito del programma Next Generation EU sulla base delle informazioni aggiornate relative al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

(askanews)


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