Lutto: addio a David Sassoli, una vita tra giornalismo e politica

  • Stampa

SassoliDavid2ROMA, 11 gen. – Il presidente del consiglio europeo David Sassoli è scomparso la notte scorsa a 65 anni. A Bruxelles oggi le bandiere dell'Ue sono state  issate a mezz'asta in segno di lutto.

La sua carriera divisa tra giornalismo e politica Ã¨ inizia all'Asca ed è proprio durante gli anni del praticantato per l'agenzia di stampa cattolica che mette a segno il suo primo scoop nazionale: come ricorda l'Ispi sul proprio sito istituzionale, nel 1985 assiste a Parigi all'incontro tra l'allora leader di Autonomia Operaia Oreste Scalzone, che si era rifugiato in Francia grazie alla "dottrina Mitterrand", e l'allora ministro del Lavoro Gianni De Michelis, a colloquio su una possibile amnistia. Scoppia in caso politico al punto dal provocare un intervento dell'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. Uno scoop che porta Sassoli in una testata nazionale, Il Giorno, dove lavora fino al 1982, anno del suo passaggio in Rai.

Un percorso professionale praticamente annunciato per David, nato a Firenze il 30 maggio 1956. Suo padre Domenico è un giornalista, lavora per La Nazione e Il Popolo, e finisce a dirigere il settimanale della Dc "La discussione". David, oltre che un brillante giornalista, è anche un appassionato di politica: da giovane è dirigente del Movimento Giovanile Democristiano. In Rai approda prima al Tg3 dove si occupa si cronaca e soprattutto politica, poi passa a Rai 2 e infine a Rai 1, dove conduce l'edizione del telegiornale delle 20.

Il definitivo passaggio in politica arriva con la nascita del Pd di Valter Weltroni: il noto giornalista, nel frattempo approdato alla vicedirezione del Tg 1, aderisce al progetto lanciato dall'ex sindato di Roma, si candida alle europee del 2009 e viene eletto al Parlamento Europeo. Dopo la sfortunata corsa alle primarie per la scelta del candidato del centrosinistra al Campidoglio (vinte nel 2012 da Ignazio Marino, con Sassoli che si piazza secondo davanti a Paolo Gentiloni) si dedica completamente alla politica europea, tanto che nel 2014 viene rieletto all'europarlamento e, 5 anni dopo, ne diventa il presidente. La sua parola d'ordine al momento dell'elezione? "Rispondere con più coraggio alle richieste dei cittadini europei". Eredità, la sua, tutt'altro che facile da raccogliere.

(askanews)


Questo sito utilizza cookie di terze parti (leggere la pagina informativa per approfondimento). Continuando con la navigazione si accetta il loro uso. Per informazioni dettagliate sulla normativa dei cookies, leggi la nostra privacy policy.

Accetto i cookies per questo sito.

EU Cookie Directive Module Information