Pil, il ministro Franco fiducioso sulla ripresa dell'economia

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FrancoDaniele1ROMA, 07 set. – Per il ministro dell'Economia, Daniele Franco, "è in atto una ripresa intensa", anche "il terzo trimestre sta andando bene, l'Ufficio parlamentare di bilancio ha recentemente previsto una crescita del pil del 5,8% per quest'anno e non possiamo escludere che sia anche leggermente superiore. Sono dati incoraggianti".

La politica di bilancio "quest'anno è espansiva, sosterrà la crescita anche l'anno prossimo, ma bisogna avere a mente che superata la crisi il debito andrà progressivamente ridotto e la crescita sarà importante a riguardo. I segnali che abbiamo sono incoraggianti – ha proseguito – credo che chiuderemo l'anno con un rapporto deficit e indebitamento un po migliori rispetto a quelli che avevamo indicato nel Def".

"L'anno prossimo – ha detto ancora Franco – il debito rispetto al Pil scenderà e verso la fine decennio convergerà verso il livello la crisi pandemica. Il nostro debito è sostenibile, abbiamo un costo medio l'anno scorso del 2,4%, un costo medio che non vedevamo forse mai nella storia, e nei prossimi anni il costo debito continuerà leggermente a scendere, e nel contempo avremo un tasso crescita del pil che dovrebbe essere più elevato del decennio precedente".

"Dobbiamo poi associare una politica di bilancio prudente che torni gradualmente ad avanzi primari, come avevamo negli anni scorsi – ha sottolineato Franco – La riduzione del debito libererà risorse per altri utilizzi, ridurrà la pressione che abbiamo sullo spread e crescerà l'autonomia della nostra politica economica, perchè un paese molto indebitato è un po meno autonomo rispetto a quelli che sono meno indebitati".

"Per quest'anno potremmo avere un aumento degli investimenti complessivi pubblici e privati del 15% circa e la loro percentuale sul Pil potrebbe salire al 20%".

"E' importante che questo processo continui – ha poi spiegato – per la parte pubblica c'è il piano nazionale, assieme i fondi europei e il fondo complementare italiano dovrebbero sostanzialmente raddoppiare gli investimenti pubblici nei prossimi 5-6 anni, è importante però che cresca anche la parte privata". "Rispetto a 10 anni fa – ha sottolineato Franco – le nostre imprese hanno rafforzato significativamente la loro struttura finanziaria e in questo momento hanno dotazioni di liquidità ampie", però perchè "questo attivi un processo stabile di aumento di investimenti serve un clima di fiducia positivo sulle prospettive del paese, cosa che c'è in questo momento, serve una tassazione più favorevole al sistema produttivo e servono anche interventi regolamentari".

Secondo il ministro, inoltre, "non basta" il Pnrr," non basta ciò che fa il governo, qui serve uno sforzo corale del paese, soprattuto delle imprese. Abbiamo disegnato il piano nazionale, desso l'enfasi via via crescente è instradare l'economia su un sentiero di crescita che sia strutturalmente più alto", ha sottolineato." "E' una sfida ambiziosa perchè le causa della nostra stagnazione sono complesse, sono molte le debolezze strutturali, ne parliamo da anni – ha proseguito Franco – Evidentemente non ci sono bacchette magiche, scorciatoie, quindi questo richiede un buon utilizzo del piano, richiede una strategia che sappia incidere su occupazione, su dotazione di capitale e sulla produttività".

Infine, ha spiegato che la riforma fiscale "deve disegnare un carico fiscale che sia quanto più possibile favorevole ai fattori della produzione, in particolare all'utilizzo del fattore lavoro, quindi l'intervento sull'Irpef e sul cuneo saranno gli elementi centrali della riforma del sistema fiscale. Sul fisco – ha aggiunto – è importante disegnare, nei limiti del possibile, un sistema fiscale che aiuti il paese a crescere nel medio-lungo periodo".

(askanews)


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