Green pass, Bonomi (Confindustria): 'Utile in azienda, mai chiesto obbligo al vaccino'

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BonomiCarlo2MILANO, 26 lug. – "Nel quadro di regole attuale, dunque con piena tutela della privacy e della libertà di scelta dei singoli, l'uso del green pass prevede tre criteri: il vaccino, l'immunità per aver contratto il Covid o il tampone" ha dichirato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, intervistato dal Corriere della Sera.

"Mai chiesto di rendere il vaccino obbligatorio per accedere al luogo di lavoro. E mai parlato di applicazione unilaterale".

"Ho sentito troppi commenti a caldo, fatti senza aver letto cosa in realtà avevamo detto esattamente. C'è stata una strumentalizzazione da parte di chi vuole rimettere in discussione i vaccini o magari vuole rivedere lo sblocco dei licenziamenti" precisa Bonomi.

"Draghi – ha aggiunto Bonomi – sentirà le parti e credo che ci sarà una convergenza. Fin dal primo lockdown, Confindustria ha sempre dato prova di essere attenta alla salute, siamo stati i primi a chiedere protocolli di sicurezza nelle aziende. Le soluzioni possibili sono tante. Nel primo lockdown i ristoranti furono chiusi e con loro le mense aziendali. Ma, con l'obbligo di green pass nei ristoranti dal 6 agosto, cosa succede alle mense? Come dobbiamo comportarci, visto anche che Inail considera il Covid un infortunio di cui l'azienda ha la responsabilità? Se è così, servono soluzioni chiare. Non ci si può far trovare ancora una volta impreparati e vorrei proprio vedere quali sindacati sono contrari alla tutela della salute dei lavoratori. Di certo una nuova ondata non deve fermare il lavoro e le imprese, il Paese non se lo può più permettere".

(askanews)


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