Lavoro, Landini (Cgil): 'Il governo ci ascolti o mobiliteremo il Paese'

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LandiniMaurizio1ROMA, 02 giu. – Per il segretario della Cgil, Maurizio Landini, "non si cambia il Paese senza il mondo del lavoro".

Intervistato dalla Stampa, Landini avverte Mario Draghi: "Il governo accetti di confrontarsi con noi su tutte le riforme, il coinvolgimento preventivo delle parti sociali deve diventare un vincolo, il lavoro delle persone deve essere una priorità della politica o sarà rottura sociale".

Dal fisco alle pensioni, dagli ammortizzatori sociali alla pubblica amministrazione, "abbiamo le nostre proposte e devono tenerne conto".

"Nessuno pensa di restare a regime con un'economia assistita, ma non possiamo tornare semplicemente a come stavamo prima della pandemia", dice ancora il segretario della Cgil. "Bisogna usare i quasi 300 miliardi che arriveranno per produrre cambiamenti, fare le riforme, ma anche scelte di politica industriale" continua Landini. "Visco si è posto il problema del ruolo dello Stato: io penso che in questa fase il mercato da solo non sia in grado di affrontare i problemi e creare lavoro".

Sulla questione dello sblocco dei licenziamenti, Landini aggiunge: "Io dico che lo sblocco dei licenziamenti deve essere parte di un processo complessivo: va anche bene l'idea di riconvertire i lavoratori, ma non bisogna lasciare sole le persone. Se, in un momento come quello che stiamo vivendo, si mandano via i lavoratori dalla sera alla mattina, c'è il rischio di generare rabbia sociale. Prima discutiamo bene le scelte, diamoci gli strumenti per affrontare la situazione, definiamo percorsi di politiche attive: con quali forme assumiamo questi lavoratori?".

(askanews)


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