Recovery Plan, Mattarella: 'Il Pnrr guardi ai giovani, siamo in debito con loro'

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MattarellaSergio2CREMONA, 26 mag. – Visitando il campus dell'Università Cattolica di Cremona, ieri Sergio Mattarella è tornato a chiedere attenzione per i giovani e a mettere in guardia da un uso 'sbagliato' delle risorse del Recovery Plan.

La ripresa "che si è avviata" sarà "rapida ed efficace", ma perché si riesca sarà "indispensabile" la collaborazione tra pubblico e privato nell'attuazione del Pnrr. E soprattutto il Piano dovrà guardare alle esigenze dei giovani, non alle contingenze "effimere" del presente, per onorare "il debito non solo finanziario" verso le giovani generazioni ha detto Mattarella.

In una terra molto colpita dalla pandemia, Mattarella infonde prima "la fiducia per la ripresa che si è avviata, nella convinzione che sarà certamente veloce ed efficace". Il "tempo della ripartenza è cominciato, e va vissuto con lo spirito di speranza e di fiducia nel futuro", dice in un messaggio ai cremonesi. Poi però fissa ancora una volta i paletti per un corretto uso delle risorse europee, occasione "da non mancare" per "orientare il futuro del Paese".

Serviranno "le energie di tutti", in una "indispensabile collaborazione tra pubblico e privato" come quella messa in campo per realizzare il nuovo campus a Cremona. E servirà raggiungere "un nuovo equilibrio", che nel caso italiano è soprattutto generazionale, per la "consapevolezza del debito che si ha verso le future generazioni". Dunque il Recovery è l'occasione "per disegnare in maniera adeguata il futuro del nostro Paese da consegnare ai giovani rifuggendo dalla tentazione, dalla tendenza che sovente si avverte – ammonisce Mattarella – di farsi imprigionare nella considerazione esclusiva, e quindi effimera, del momento presente che ignora il passato e la storia e trascura il futuro".

E allora bisogna "migliorare la sostenibilità sociale, ambientale, economica del nostro modello di vita". Un'impresa che coinvolge tutti: "Istituzioni, corpi sociali, singole persone. Un'impresa non solo nazionale, ma europea, perché la dimensione della sfida è planetaria e riguarda il destino dell'intera umanità".

(askanews)


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