Economia, in Europa crolla il mercato delle auto del 25,7%

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Automobile Chiavi3ROMA, 27 apr. – In Europa il mercato dell'auto (UE+UK+EFTA) archivia il primo trimestre 2021 con 3.080.751 immatricolazioni, pari a un calo del -25,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, ultimo anno prima della pandemia.

In confronto al primo trimestre 2020 (periodo statisticamente non attendibile a causa del lockdown allora già in vigore) si registra una sostanziale parità rispetto a 3.054.035 immatricolazioni (+0,9%).

Nel solo mese di marzo 2021 le auto immatricolate nel mercato europeo sono 1.387.924, con una perdita di oltre 383 mila vetture (-21,6%) rispetto a 1.771.030 immatricolazioni di marzo 2019; il confronto con marzo 2020 indica invece un aumento del +62,7% rispetto alle 853.022 immatricolazioni di quello che, in molti Paesi, fu il primo mese di totale lockdown.

L'Italia chiude il trimestre 2021 su 2019 con un calo del -16,9%, mentre gli altri mercati principali (Germania, Francia, UK e Spagna hanno chiuso a -30,2% in media) hanno perso in media il 30,2%. Un tracollo che l'Italia ha evitato solo grazie agli incentivi per i veicoli della fascia 61-135 g/km CO2 che oggi rappresenta il 64% delle immatricolazioni e fa da traino al mercato italiano.

Nel mese di marzo 2021 l'Italia registra ancora una riduzione a doppia cifra (-12,7%) rispetto a marzo 2019, e mantiene il vantaggio sugli altri quattro maggiori mercati (-26,7%), che però è destinato a finire con l'esaurimento degli incentivi l'8 aprile scorso a metà del periodo di vigenza.

"L'esaurimento dei fondi per la fascia 61-135 g/km di CO2 – commenta Andrea Cardinali, Direttore Generale dell'Unrae, l'Associazione delle Case automobilistiche estere – non è una buona notizia per l'ambiente: il ciclo di sostituzione del parco circolante in Italia, avviato con discreti risultati nei mesi scorsi proprio grazie a questi incentivi, tornerebbe di nuovo a rallentare, rimanendo sempre il più lento fra i cinque maggiori mercati, con una età media delle vetture di 11,5 anni, che è di poco inferiore ai 13 anni della sola Spagna ma, rispetto a questa, con un parco di 1,5 volte più grande e quindi con impatto ambientale maggiore".

Il parco circolante in Italia al 31 dicembre 2020, secondo le ultime stime Unrae, contava 38.620.000 vetture, il 28% delle quali con motori ante Euro 4 e con più di 15 anni di età. I dati europei mostrano, inoltre, un evidente ritardo del nostro Paese nella diffusione degli ECV, penalizzati dalla carenza delle infrastrutture di ricarica. Nel trimestre le immatricolazioni di veicoli elettrici hanno raggiunto quota 6,6%, ben lontana dal 16% degli altri major markets nonostante il miglioramento registrato a marzo (8,8% rispetto al 16,6%). Il quadro è a nostro vantaggio solo per quanto riguarda le auto ibride (Hev), con una quota del 26,8% nel trimestre contro il 18,9% degli altri quattro Paesi: un primato raggiunto grazie agli incentivi e all'indipendenza dei veicoli ibridi dalle infrastrutture di ricarica.

"Il confronto con i principali mercati europei – afferma Andrea Cardinali – evidenzia ancora una volta l'arretratezza italiana riguardo ai principali indicatori. Questi gap non derivano solo da una congiuntura macroeconomica più difficile, ma anche e soprattutto da fenomeni oramai strutturali tipici del settore, che vanno affrontati con provvedimenti rigorosamente strutturali".

(askanews)


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