Mattarella: 'Il Covid ci ha ricordato che dipendiamo gli uni dagli altri'

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MattarellaSergio5ROMA, 17 apr. – Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella pandemia da Coronavirus l'Italia ha scoperto ancora forte il "senso di comunità" e l'interdipendenza degli uni dagli altri.

Il presidente della Repubblica ieri in video conferenza dal Palazzo del Quirinale, è intervenuto alla cerimonia per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università cattolica del Sacro Cuore che quest'anno compie cento anni dalla sua fondazione.

"Il senso di comunità che il nostro Paese ha ribadito nella sua fondamentale importanza, con forza, durante l'emergenza della pandemia" ha sottolineato il Capo dello Stato "ci ha ricordato come ciascuno di noi dipenda fortemente da tutti gli altri".

"Celebriamo questa ricorrenza in una condizione particolare – ha aggiunto – che condiziona fortemente lo svolgimento degli incontri, ma che consente di mantenerne inalterato il significato e tutto il valore". Il Capo dello Stato ha quindi voluto ricordare "coloro che, nell'ambito dell'Università Cattolica del Sacro Cuore – maestri, colleghi del Corpo docente, amici dell'Ateneo – sono rimasti vittime del Covid".

Ma l'attività universitaria non si è fermata e "avere mantenuto la sua funzionalità" ha fatto in modo da "attenuare" "le restrizioni e le privazioni che gli studenti hanno subito durante questa lunga emergenza". Mattarella ha quindi sottolineato il "grande contributo" offerto dall'Università, dai suoi docenti e dai suoi laureati, al Paese in tutte le sue diverse stagioni, a cominciare dall'Assemblea costituente.

Poi Mattarella ha dialogato, a distanza, con l'arcivescovo di Milano, monsignor Delpini che ha sottolineato il valore dell'"inquietudine" come ricerca. "Io credo, in realtà, che questa inquietudine, questa condizione di sentirsi cittadini nel mondo, ma al contempo pellegrini al suo interno, sia in realtà comune a tutti in qualche modo, qualunque siano le convinzioni che vi vengono professate" ha detto il Capo dello Stato.

"Perché in fondo – ha spiegato Mattarella – riflette quel senso di incompiutezza che accompagna la condizione umana, che induce costantemente a pensare oltre, a cercare costantemente nuove esperienze e nuove conoscenze da parte di chi avverte questo senso e questa sollecitazione". "È un senso di non appagamento che in realtà è alla base anche di ogni sforzo di ricerca, di ricerca scientifica in ogni campo. È questo il carattere che rende attrattivi gli atenei e rende preziosa la loro azione nel nostro Paese, fondamentale per il suo presente e per il suo futuro".

Infine Mattarella ha voluto richiamare le parole "ben note, di straordinaria importanza, di Padre Gemelli". "Per essere educatori occorre dar credito ai giovani, a quei giovani che nel succedersi delle generazioni mantengono sempre giovane un ateneo, quale che sia la sua anzianità di fondazione" ha concluso il Capo dello Stato.

(askanews)


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