Migranti, Ue: 'Obbligo di soccorrere tutte le navi. Italia prima beneficiaria della solidarietà'

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ParlamentoEuropeo3BRUXELLES, 15 nov. – L'Ue ricorda all'Italia che dopo la "Dichiarazione di solidarietà" firmata da una ventina di paesi europei nel giugno scorso, ha potuto mandare soprattutto in Francia e in Germania una parte dei migranti illegali sbarcati sul suo territorio, come principale beneficiaria di un meccanismo di ricollocamenti volontari che ha cominciato subito a funzionare.

La dichiarazione è arrivata ieri a Bruxelles dalla portavoce per gli Affari interni della Commissione, Anitta Hipper, durante il briefing quotidiano per la stampa.

"Stiamo lavorando in modo molto stretto – ha detto la portavoce – con tutti gli Stati membri per assicurare che siano predisposte soluzioni comuni" riguardo agli sbarchi dei migranti nei paesi più esposti e alla loro redistribuzione negli altri paesi europei.

C'è "il meccanismo volontario di solidarietà, che è stato predisposto molto rapidamente – ha ricordato Hipper – dopo che abbiamo avuto la 'Dichiarazione di solidarietà' a giugno", promossa dalla presidenza di turno francese del Consiglio Ue, e firmata da 21 paesi europei (Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Spagna, Finlandia, Francia, Croazia, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Norvegia, Svizzera, Liechtenstein).

"Abbiamo organizzato delle riunioni della 'Piattaforma di solidarietà', che si incontra regolarmente con questi Stati membri" per discutere come redistribuire i migranti dopo gli sbarchi. "L'Italia – ha sottolineato la portavoce – è il primo beneficiario" di questo meccanismo, "con la Francia e la Germania che hanno assicurato un rapido ricollocamento di 117 persone. So che questo numero non sembra alto, ma – ha precisato – abbiamo impegni per 8.000 ricollocamenti".

La portavoce per gli Affari interni della Commissione ha inoltre ricordato che anche per le navi delle Ong vale quanto la Commissione europea ha scritto nella sua dichiarazione di mercoledì scorso relativa allo sbarco nel porto sicuro più vicino dei migranti soccorsi in mare: "C'è un obbligo giuridico chiaro e senza equivoci: che il salvataggio delle persone deve esserci, quali che siano le circostanze che le hanno portate a trovarsi in situazione di difficoltà in mare".

"In effetti non facciamo differenze tra le navi, che si tratti di una imbarcazione di Ong o altro", ha sottolineato la portavoce.

(askanews)


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