Papa Francesco: 'Non lasciamo inquinare il Natale da consumismo e indifferenza'
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- Creato 11 Dicembre 2021
- Pubblicato 11 Dicembre 2021
CITTA' DEL VATICANO, 11 dic. – Non lasciamo "inquinare dal consumismo e dall'indifferenza" il Natale che è invece "festa della fiducia e della speranza" e di "Dio che viene a stare con noi e chiede di prendersi cura dei fratelli e delle sorelle, specialmente dei più poveri" ha detto ieri Papa Francesco.
Il pontefice ieri mattina ha incontrando nell'Aula Paolo VI in Vaticano, le delegazioni provenienti dalla Regione Huancavelica del Perù e da Andalo in Trentino per il dono del Presepio e dell'Albero di Natale allestiti in Piazza San Pietro che saranno inaugurati questa sera e che rimarranno in piazza per tutto il tempo natalizio.
Francesco ha ricordato che i simboli del Natale, "specialmente il presepe e l'albero addobbato, ci riportano alla certezza che ci riempie il cuore di pace, alla gioia per l'Incarnazione, a Dio che diventa familiare: abita con noi, ritma di speranza i nostri giorni. L'albero e il presepio – aggiunge – ci introducono a quel clima tipico del Natale che fa parte del patrimonio delle nostre comunità : un clima ricco di tenerezza, di condivisione e di intimità familiare. Non viviamo un Natale finto, commerciale! Lasciamoci avvolgere dalla vicinanza di Dio, dall'atmosfera natalizia che l'arte, le musiche, i canti e le tradizioni fanno scendere nel cuore".
"La ragione della nostra speranza è che Dio è con noi, si fida di noi e non si stanca mai di noi! Viene ad abitare con gli uomini, sceglie la terra come sua dimora per stare insieme a noi e assumere le realtà dove trascorriamo i nostri giorni. Questo ci insegna il presepe. A Natale – ha concluso Papa Francesco – Dio si rivela non come uno che sta in alto per dominare, ma come Colui che si abbassa, piccolo e povero, per servire: questo significa che per assomigliare a Lui la via è quella dell'abbassamento, del servizio. Perché sia davvero Natale, non dimentichiamo questo: Dio viene a stare con noi e chiede di prendersi cura dei fratelli e delle sorelle, specialmente dei più poveri, deboli e fragili, che la pandemia rischia di emarginare ancora di più. Perché così è venuto al mondo Gesù, e il presepe ce lo ricorda".
(askanews)
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