Turismo, presente e futuro fra crescita e qualità

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Federturismo Logo1ROMA, 18 dic. – Per il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini "in Italia parlare di turismo significa governare la crescita".

E questa la principale considerazione di Franceschini intervenendo a Roma al convegno "Come rendere strutturale il turismo italiano" organizzato dall'Osservatorio Parlamentare per il Turismo in collaborazione con Federturismo.

"Bisogna evitare – ha detto ancora Franceschini – che l'Italia sia travolta da un turismo che passa e non lascia ricchezza. Non è il nostro turismo".

"In particolare, bisogna puntare su un turismo sostenibile, intelligente, in grado di portare ricchezza in Italia e di rispettare la fragilità delle nostre città d'arte, del nostro paesaggio, delle nostre bellezze naturali e, contemporaneamente, moltiplicare gli attrattori turistici internazionali per superare questo effetto distorto per cui alcuni luoghi italiani hanno già oggi un problema di sovraffollamento spesso insostenibili e altri luoghi stupendi che non attraggono turismo internazionale. L'Italia – ha concluso il ministro – è un bellissimo museo diffuso che va valorizzato tutto".

Al convegno, presieduto e moderato da Ignazio Abrignani – presidente dell'Osservatorio Parlamentare per il Turismo e vicepresidente della commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera – è stata presentata anche la terza edizione del rapporto di Federturismo Confindustria sulla "Programmazione regionale turistica 2017" dal quale emergono segnali di una maggiore attenzione da parte delle Regioni a una policy pluriennale del settore, che consente anche di sfruttare al meglio i fondi europei a disposizione. Al 30 settembre scorso sono infatti 12 le Regioni con una policy attiva – quattro in più rispetto al 2016 – con la Puglia e il Friuli Venezia Giulia indicate come casi di eccellenza per la pianificazione e gli strumenti messi in campo.

Il settore del turismo è in crescita e in rapida evoluzione – è stato osservato durante i lavori – bisogna quindi investire con decisione per fronteggiare una concorrenza internazionale sempre più agguerrita, puntando sulle infrastrutture, sulla digitalizzazione dell'intero sistema, sulla destagionalizzazione, sulla segmentazione dell'offerta. Un aspetto, quest'ultimo, emerso dal rapporto 2017 dell'Osservatorio permanente sui Piani Strategici del Turismo di Confturismo Confcommercio e Ciset Università Ca' Foscari di Venezia "Segmentare per consolidare la crescita: la strada dei PST", di cui la direttrice del Ciset Mara Manente ha presentato un'anticipazione. In Paesi come il Regno Unito e l'Irlanda si osserva ad esempio un nuovo trend dell'offerta turistica che fa leva sulle passioni, sugli interessi forti, e quindi si rivolge a nicchie ben precise. E anche una particolare attenzione ai cambiamenti socio-demografici con prodotti pensati ad esempio per le nuove tipologie di famiglie (monoparentali o multigenerazionali).Segnali che non bisogna lasciarsi sfuggire.

(askanews)


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