Gavioli va in Inghilterra - Diario di Viaggio: finalmente in Austria, ma salta il tablet

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Creato 07 Settembre 2017

Pubblicato 07 Settembre 2017

L'Altra Mantova ha deciso di seguire Stefano Gavioli, disoccupato over 50, in questa sua impresa su due ruote per raggiungere l'Inghilterra.

Come giĂ  fece nel 2014, in occasione del viaggio a Bruxelles, sempre in bici, Gavioli terrĂ  una sorta di "Diario di Viaggio" sulle nostre pagine, nella sezione "Viaggi". Buona avventura.

5 settembre - Brunico

A colazione un altro saccheggio. Una delle cameriere non riesce a trattenersi: -Però, lei mangia-.

Allora le spiego la situazione. E lei risponde: -I ciclisti mangiano tutti-.

Nella sala colazione c'è poca gente. Qualche tedesco e una coppia di anziani italiani. Faccio conoscenza con la coppia di anziani, Parliamo del più e del meno. Quando spiego la mia intenzione, il voler andare con la bicicletta in Inghilterra, loro cominciano a farmi delle feste. Si congratulano con me per il coraggio. "Che cosa magnifica". E altre effusioni.

Poi, di nuovo in strada.

E stavolta, ci siamo. La ciclabile Val Pusteria è tutta un'altra cosa rispetto all'obbrobrio degli ultimi due giorni.

I chilometri che devo affrontare per raggiungere prima Dobbiaco, e poi San Candido sono bellezza pura. (E molti di questi chilometri sono in discesa) E poi da San Candido prenderò la ciclabile che porta a Lienz, in Austria.

E poi incontro un paraguaiano che sta andando a Venezia, e a San Candido lui taglierĂ  per Cortina, All'inizio non avevo idea che fose paraguaiano. (Che ci fa un paraguaiano quassĂą)? E abbiamo iniziato la conversazione con un inglese da analfabeti. Poi siamo passati allo spagnolo-italiano.

Il paraguaiano sta seguendo le indicazioni del satellitare e mi dice che continua a sbagliare strada. Io non ho il satellitare, con la tecnologia non sono un granchè.

Siamo immersi in un panorama incredibile. Scattiamo foto.

Incontro poi un'intera famiglia di Cremona (papa, mamma e due figli piccoli). Tutti in bicicletta. Anche con loro faccio un tratto di strada. Loro, fortuna loro; lavorano e sono qui in vacanza. Ci vengono spesso. Il marito con la bicicletta ha fatto i suoi viaggi. Il migliore: l'Irlanda.. Mi consiglia "fortemente" di andarci.

E poi parlo con un Inglese, due tedeschi. Un "vero" spagnolo.

Quassù è incredibile. Respiro aria internazionale.

Arrivo a Dobbiaco, Arrivo a San Candido. E punto direttaente alla ciclabile che porta a Lienz.

Niente di particolare. Sembra l'ingresso di una qualunque ciclabile

E vai, altra discesa!

Altro spettacolo per gli occhi.

E qui cominciano i problemi col tablet. Mica gli do tanto peso. Sto andando a valle. Ci sono boschi. Non ci sarĂ  campo.

Verso le sette di sera. Vedo un posto con la scritta "zimmer". Una grande struttura trascurata. Ma chi se ne frega.

Entro. L'odore non è dei migliori, ma chi se ne frega. Parlo con una donna. La stanza c'è. Mi dà la chiave: la n° 1. Anche qui sono l'unico cliente. Un uomo, forse il marito, mi mostra dove infilare la bicicletta. I due parlano un po' di Italiano.

Entro nella stanza. Un rettangolo male in arnese. Ma chi se ne frega. Sono ancora pieno di gioia per la bellezza che ho visto. Per le persone che ho incontrato. Perché finalmente sono in Austria.

Sono talmente felice che faccio uno strappo alla regola. In un buco come quello mi permetto una birra e un panino.

Quando verso le otto scendo per cenare, non ho un vero panino, ma un paio e un po' di affettato sul tavolo. E annaffio tutto con una birra.

Prosit!

Ma poi scendo in camera per scrivere le corrispondenze, e per riprendere la mia vita social. E qui, si fa tragedia. Il tablet non prende. Io smanetto. Niente. Smanetto ancora. Niente. Non riesco a farmene una ragione, Smanetto di nuovo.

La connessione non dĂ  segni di vita.

E con la mancata connessione anch'io, anch'io non do segni di vita.

E' una tragedia.