Una serie, un libro, una canzone: oggi parliamo di 'guilty pleasures' con Dinasty, Nicolas Barreau e Mango...

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Creato 10 Luglio 2020

Pubblicato 10 Luglio 2020

Bentornati e bentornate nel fantastico mondo di Isabella, oggi, visto il caldo, ci dedicheremo alle frivolezze, e in particolare ai guilty pleasures nelle serie tv, nei libri e nella musica.

Ma di cosa stiamo parlando esattamente? Con guilty pleasure si intende una passione segreta che risulta anche un po' "colpevole" perché ci vergogniamo, per qualche motivo, a esternarla: non rispecchia l'immagine che vogliamo dare di noi stessi, ad esempio.

LA SERIE TV. Entriamo subito nel vivo facendo qualche esempio pratico. Ho appena terminato la terza stagione della serie Dynasty, i cui ingredienti principali sono gli intrighi, i complotti, i tradimenti e una grande quantità di champagne. I Carrington e i Colby, due delle famiglie più ricche d'America, fanno a gara per il controllo della loro fortuna e dei loro figli, mettendo in luce la corruzione che si nasconde sotto il fascino della ricchezza. Il risultato è tanto divertente quanto trash: scambi di battute taglienti e ironici, liti che si concludono con voli nel laghetto della Villa, vero fulcro attorno a cui ruotano tutte le vicende narrate, finti matrimoni e manipolazioni di qualunque tipo.

Volete un assaggio? Ecco uno scambio di battute tra Fallon Carrington, ricca ereditiera, e la madre del suo futuro marito, dopo che la prima ha fatto notare al fidanzato di non avere dei bravi avvocati quanto quelli dei Carrington: "I nostri avvocati sono molto bravi con i divorzi, se dovesse servire", "Oh la madre dello sposo, sentiti libera di non venire al matrimonio, Liam troverà qualcuno altrettanto freddo e anaffettivo che lo accompagni all'altare", "Io ci sarò, se non altro per assicurarmi che nell'evento ci sia qualcosa di elegante". Insomma, non stiamo parlando dei massimi sistemi, ma questa serie, basata sull'omonimo telefilm che andò in onda negli anni '80 su ABC, rappresenta un brillante esempio di soap opera ambientato ai tempi nostri, perfetto per farsi due risate.

IL LIBRO. Per quanto riguarda i libri, invece, confesso di avere una grande passione per i romanzi del francese Nicolas Barreau, sarà che sono ambientati a Parigi, la città più romantica del mondo, sarà che hanno un lieto fine, sarà che ogni tanto occorre alleggerire le letture di gialli svedesi e saggi femministi con qualcosa di più easy. Fatto sta che ne ho letti diversi, tra i più belli segnalo Una sera a Parigi, Gli ingredienti segreti dell'amore e Parigi è sempre una buona idea. Sono tutte e tre perfette letture da ombrellone, come si suol dire, per niente impegnative, scorrevoli e che mettono di buon umore. Altrettanto azzeccate per una serata di tranquillità, magari dopo un'estenuante giornata di lavoro: cosa c'è di più bello che stendersi e godersi un buon libro?

LA CANZONE O LE CANZONI. Concludiamo con il mio più segreto guilty pleasure, quello musicale, su cui spesso si è più severi, perché va bene tutto, però la musica è sacra. Ebbene, ogni tanto, in un viaggio in macchina o durante una passeggiata tra il verde, mi viene voglia di ascoltare una canzone di Mango. Non fraintendetemi, Mango è stato senza dubbio un grande artista, però diciamo che il suo pubblico è un po' più âgée, non credo ascolti l'indie italiano o la techno come la sottoscritta, e questo lo rende un guilty pleasure perfetto. Che sia Lei verrà, Oro o Mediterraneo, ogni tanto mi parte il play sul Mango nazionale. Allo stesso modo, sorrido da sola se alla radio mi imbatto in una canzone che mi ricorda qualcosa di famigliare, dalle atmosfere, e scopro poi che a cantare è Mango. Per citare proprio l'artista in questione, "Scusate".

In conclusione, i guilty pleasures sono un po' la benzina della nostra vita, quelle cose che ci concediamo per sentirci meglio ed evadere da noi stessi, in un modo un po' trash e spensierato. Inviateci i vostri guilty pleasures a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

Isabella Benaglia