L’arte di Giulio Romano come mezzo di inclusione di bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali
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- Creato 04 Dicembre 2018
- Pubblicato 04 Dicembre 2018
MANTOVA, 04 dic. - Nel 2019 Mantova vedrĂ diverse manifestazioni pensate per ricordare Giulio Romano e il suo genio artistico. In questo contesto si inserisce alla perfezione il progetto ideato dal Centro Studi Leon Battista Alberti che ha ottenuto il contributo della Fondazione Cariverona all'interno del bando "Cultura 2018 - Settore Educazione", realizzato in stretta collaborazione con l'Istituto Comprensivo Mantova 1.
Il piano di lavoro si propone di individuare formule e percorsi innovativi per avvicinare bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico e da deficit di attenzione e iperattivitĂ al grande architetto cinquecentesco.
Il Pippi, giunto a Mantova nel 1524, viene celebrato per aver rielaborato la concezione rinascimentale dell'architettura, proponendo il superamento della prospettiva unica e introducendo l'utilizzo degli elementi classici non con funzione strutturale, ma con funzione ritmica e chiaroscurale, al fine di creare giochi compositivi volutamente sorprendenti. Per questo motivo è stato scelto quale figura ideale per comunicare con dei minori che tendono a vedere il mondo in una miriade di piccoli dettagli, non nella sua totalità .
Inoltre i bambini e i ragazzi con disturbi da deficit di attenzione e iperattività hanno bisogno di attività più visive e meno parlate, più concrete e meno simboliche. Così le forme architettoniche di Giulio Romano verranno scomposte e si trasformeranno in un mezzo privilegiato d'inclusione. Il progetto prevede l'attivazione di tre percorsi didattici, modulati in base alla fascia d'età e al deficit intellettivo dei partecipanti; i percorsi hanno come obiettivo non solo la conoscenza di un grande artista, ma soprattutto la valorizzazione di soggetti "deboli", con lo scopo di costituire basi solide su cui formulare ed elaborare attività future.
Grazie alla storia dell'arte i gruppi verranno quindi accompagnati in un percorso di conoscenza dell'altro e di comprensione di problematiche troppo spesso sottovalutate o isolate.
"Questo progetto a noi è particolarmente caro perché si inserisce in un nuovo approccio nei confronti della comunità - racconta Federico Fedel, presidente della Fondazione L. B. Alberti - La nuova progettazione della Fondazione include i temi dell'educazione e quindi la possibilità di fare incontrare i grandi artisti che hanno lavorato a Mantova con le giovani generazioni, in questo caso specifico con un occhio particolare alle fragilità . Così - conclude - il patrimonio si trasforma in elemento di inclusione".
Il progetto è stato presentato ieri in Comune a Mantova alla presenza del Sindaco Mattia Palazzi, dell'assessore all'istruzione Marianna Pavesi, della dirigente del comprensivo Mantova 1, Antonella Daoglio, del presidente del Centro Studi Alberti, Federico Fedel, e del consulente di progetto Massimiliano Fontana.
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