AMATA SIRIA: la musica di Nahel Al Halabi per raccontare storie vere del popolo siriano. Spettacolo benefico al Bibiena, sabato 21 dicembre

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Mantova AmataSiria LocandinaMANTOVA, 19 dic. – Un emozionante spettacolo di musica, danza, recitazione e immagini per raccontare storie vere del popolo siriano: è In ManTua – Amata Siria, la performance che il Teatro Bibiena ospita sabato 21 dicembre, dalle ore 21.00.

Sullo sfondo delle musiche originali di Nahel Al Halabi, direttore d'orchestra e compositore siriano che vive a Mantova, si svilupperà il percorso tra la lettura di testimonianze dirette di persone che vivono la terribile realtà della Siria, paese martoriato da nove anni di guerra.

Storie curate da Marta Cicu per la regia di Federica Restani, con le coreografie di Gianluca Possidente e la grafica firmata da Jalal Maghout che corrispondono agli obiettivi del progetto Amata Siria, volto alla sensibilizzazione tramite l'espressione artistica e l'informazione veritiera per la promozione della pace in Siria.

Un passo concreto verso la divulgazione mondiale dell'arte prodotta a Mantova, Città d'arte e di cultura, che grazie alla collaborazione dell'italo-siriano Radwan Khawatmi, responsabile del progetto di recupero del centro storico di Aleppo patrimonio dell'UNESCO, proseguirà a marzo 2020 con una tournée nel Nord America partendo dal Museo Aga Khan di Toronto e proseguendo per altre grandi città europee ed arabe.

Mantova AmataSiria PresentazioneLa presentazione del progetto e dello spettacolo che andrà in scena al Bibiena è avvenuta ieri in sala consiliare del Comune di Mantova. A sottolineare l'impegno della nostra città nel cercare di costruire ponti di pace tra Italia e Siria è stato l'assessore Andrea Caprini, mentre Nahel Al Halabi ha colto l'occasione per dichiararsi onorato di vivere in una città d'arte come Mantova, dove ha trovato spazio e porte aperte per il progetto.

"Si parte dall'arte per riuscire a parlare a tutti – ha aggiunto il musicista siriano – mettendo in forma artistica l'aspetto umanitario delle conseguenze della guerra". Confermando il convinto sostegno del Museo Aga Khan all'iniziativa, Radwan Khawatmi ha parlato delle opere già realizzate per il recupero del suk di Aleppo e del nuovo progetto, pronto a partire, per far rinascere l'intero centro storico della città siriana.

"E' una performance drammatica, ma anche un messaggio di pace e speranza", ha precisato la regista Federica Restani, mentre il dirigente dell'Istituto Arco-Este, Giancarlo Gobbi Frattini e la presidente dell'Associazione Culturale Amata Siria, Marta Cicu, hanno posto l'accento sull'aspetto anche didattico dello spettacolo, capace di coinvolgere studenti e docenti facendo dei temi etici un motivo di formazione e competenza di cittadinanza attiva.

"Per la città è indispensabile aprirsi all'interdipendenza di temi ed espressioni", ha concluso il sindaco Mattia Palazzi evidenziando la necessità di costruire relazioni internazionali, in questi anni in cui "da troppo tempo manca una visione politica sul tema delle convivenze nell'area mediterranea".

Amata Siria è un progetto interdisciplinare che coinvolge giovani, come gli studenti dell'Istituto Carlo D'Arco e Isabella D'Este, in particolare il Liceo Coreutico coordinato da Marta Cicu e l'indirizzo Grafico coordinato da Cinzia Lanzafame, e i professionisti, come prime parti di famosi Enti lirici e sinfonici (Arena di Verona, La Fenice di Venezia, Comunale di Bologna...) dalla fase di pianificazione fino alla realizzazione.

Infatti, l'attività principale del progetto AMATA è la trattazione di cause umanitarie internazionali attraverso la creazione e realizzazione di eventi artistici di alto livello valorizzando quindi l'arte come promotrice di pace e di interazione tra culture.

Si sostengono programmi di formazione di giovani artisti e, in collaborazione con organizzazioni internazionalmente riconosciute, si offrono aiuti per la soluzione della causa trattata. La prima causa trattata dal progetto è la promozione della pace in Siria: AMATA SIRIA. I "sottotitoli", come quello AMATA SIRIA, possono indirizzarsi a cause umanitarie di focus locale e/o internazionale dovuti a conflitti violenti come ad es. Amata Libia, Amato Iraq oppure di natura sociali o ambientali come ad es. Amato Ambiente, Amato Mare, ecc.

AMATA SIRIA infatti è un modello (metodo di lavoro) facilmente applicabile per altre cause umanitarie perché queste ultime contengono storie da raccontare. Le storie vere vengono elaborate artisticamente e trasformate in linguaggio musicale e corporeo comprensibile per tutti.

L'ingresso ha un costo a partire da 10 euro: il ricavato sarà interamente devoluto ai programmi UNHCR presso i campi profughi siriani.

Prevendita su Vivaticket e al Teatro Bibiena, via Accademia 47, Mantova.

  • Evento organizzato da Associazione Culturale AMATA SIRIA. Co-organizzatori. Comune di Mantova, Diocesi di Mantova, UNHCR - The UN Refugee Agency, Istituto Superiore Carlo D'Arco e Isabella D'Este. Sponsor Municipalità di Mantova, Fondazione Banca Agricola Mantovana, Fondazione Comunità Mantovana.
  • Per ulteriori informazioni e prenotazioni: tel. 0376 327653
  • In ManTua – Amata Siria, al Teatro Bibiena, sabato 21 dicembre, ore 21.00


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