La Rana che in fondo al pozzo crede che il cielo sia rotondo (VIDEO)

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Creato 28 Ottobre 2016

Pubblicato 28 Ottobre 2016

MANTOVA, 28 ott. - Atmosfere che sembrano ispirate dalla pellicola d'Oltralpe "Il Favoloso mondo di Amelie Pouliain" sono quelle portate in scena al Centro Contardo Ferrini nell'ambito del cartellone di Segni New Generations Festival dalla compagnia teatrale Velo Théatre con una pièce dal vero gusto provenzale.

Il titolo già dice tutto: "La rana che in fondo al pozzo crede che il cielo sia rotondo".

I colori tenui delle scenografie, gli orologi a cucù dai quali volano fuori uccellini, le pareti che appaiono e scompaiono, i maggiordomi un po' emaciati in una livrea un po' consumata che accolgono gli spettatori e sulla scena si litigano la loro attenzione.

Uno spettacolo per ragionare su di un tema molto intimo, il tema della "casa", il primo spazio che veniamo a conoscere, in cui apprendiamo, giochiamo, sperimentiamo. Cos'è la casa, ricordo di infanzia, per ognuno di noi?

Ciascuno darà la sua risposta giusta. Gli spazi ci sembravano enormi: alcune stanze erano tabù, altri spazi erano rassicuranti, altri mettevano paura. Ecco che la camera da letto dei nostri genitori, la cantina, la soffitta e la cucina smettevano di essere tali per diventare qualcosa di "altro", per essere rielaborati dalla nostra fantasia.

Il sottotetto dal quale filtrava la pioggia non era più un sottotetto, ma si faceva un luogo magico in cui ascoltare la pioggia e sentire i piccioni tubare. La casa è anche il luogo delle nostre sicurezze e delle nostre paure. Aspetti che coesistono – e devono coesistere – dentro di noi. Lo spettacolo, interamente in lingua francese, era tradotto simultaneamente da una attrice che con la sua voce prendeva parte nello spettacolo.

Al termine della pièce era previsto anche un laboratorio per bambini delle scuole elementari sul tema della casa.

Alessandra Lovatti Bernini