Baustelle: emozioni, poesia e rock di gran classe in piazza Castello

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Mantova Baustelle LiveMANTOVA, 28 ago. - Emozioni, poesia e rock di gran classe in piazza Castello a Mantova: i toscani Baustelle inebriano centinaia di fan nella serata più calda dell'estate.

Reduce dal successo di pubblico e critica dell'ultimo album "l'amore e la violenza", il gruppo mette in scena uno show energico caratterizzato da una scenografia imponente e vintage su cui campeggia il logo illuminato della band.

Alle 21.30 puntuali salgono sul palco i tre Baustelle, Francesco Bianconi (voce, chitarre, tastiere), Claudio Brasini (chitarre) e Rachele Bastreghi (voce, tastiere, percussioni), accompagnati da una efficace band di turnisti: Ettore Bianconi (elettronica e tastiere), Sebastiano De Gennaro (percussioni), Alessandro Maiorino (basso), Diego Palazzo (tastiere e chitarre) e Andrea "Cabeki" Faccioli (chitarre).

Tutta la prima parte dello show si concentra sul loro disco più recente e l'attacco è affidato a "Il vangelo di Giovanni" su cui Bianconi conferma la sua statura di cantautore dallo stile impeccabile.

Il synth-pop elegante di "Amanda Lear"dal vivo scatena i fan ed esplode sulle note del ritornello, trascinato dalla sensuale figura della Bastreghi. Funziona tutto alla perfezione: la formula pop malinconica (nel suo significato più alto), la pioggia di sintetizzatori, gli incastri vocali e i finali spezzati dei brani; una band matura e raffinata, capace di regalare emozioni autentiche ad un pubblico che canta a squarciagola i testi dei brani.

Echi di Battiato ammantano la melodia di "Eurofestival", magnifico electro-rock dal testo impegnato e critico sull'attualità, su cui dal vivo la Bastreghi dà il meglio di sé.

Un urlo collettivo sulle note di "Charlie fa Surf": uno dei primi brani di successo dei Baustelle, riproposto live in una versione più matura in cui le voci dei due cantanti che si avvolgono meravigliosamente. Stesso discorso per il classico "Un romantico a Milano" che trasforma il live in una grande festa. Sorprende la versione lenta e scarnificata di "bruci la città" scritta da Bianconi e portata al successo da Irene Grandi. Dal cilindro dei Baustelle spunta anche una cover per intenditori: la band intona infatti "Pop song 89" dei R.E.M., pezzo apertamente politico della band statunitense. Ultimi fuochi d'artificio su "La guerra è finita" con il suo riff dal sapore indie-wave e una melodia che unisce piazza Castello in un unico coro.

Emanuele Bellintani


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