Festivaletteratura 2020: eventi in città, radio, almanacco e produzioni web per la XXIV edizione. Annunciati gli autori attesi tra il 9 e il 13 settembre

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Mantova Festlet Presentazione2MANTOVA, 07 lug. – Sarà un Festivaletteratura inedito, per molti aspetti, ma che rimarrà fedele al proprio spirito e, dunque, coniugato sull'ascolto e sulla lettura, costruito sull'esperienza e sui mille suggerimenti, capace di coinvolgere voci nuove.

"E' il Festival di Luca" ha detto Simonetta Bitasi aprendo la presentazione della XXIV edizione che si terrà dal 9 al 13 settembre. Un pensiero, un'emozione e un sentito ricordo per Luca Nicolini assolutamente condivisi dalla moltitudine di persone che erano presenti ieri sera in piazza Castello.

Un Festival che, già delineato a febbraio, è stato reinventato daccapo, forzatamente condizionato dalle imposizioni dell'emergenza epidemiologica che sono giunte a limitare drasticamente gli spazi di aggregazione e di cultura fino a sospendere temporaneamente le attività. Ma, come hanno precisato Alessandro Della Casa e Salvatore Satta presentando la nuova veste del Festival, proprio dalle nuove situazioni venutesi a creare, sono nate le idee per strutturare gli eventi con nuove modalità, rispettose della sicurezza, ma anche ricche di quella creatività che da sempre accompagna l'inesauribile impegno degli organizzatori.

La scelte hanno prodotto un Festival a quattro piste, articolato tra eventi dal vivo e in streaming all'interno della città, l'apertura di una radio del Festival, la pubblicazione di un almanacco e la creazione di contenuti speciali per il web.

Mantova Festlet Presentazione1Quattro "spazi" di incontro e partecipazione, autonomi e interconnessi, capaci di garantire ad autori, lettori e amici del Festival di essere comunque presenti, secondo la propria sensibilità e nonostante i limiti agli spostamenti, e di accogliere anche chi del Festival non aveva mai sentito parlare.

Per sostenere questo sforzo di ri-creazione messo in campo in pochissimo tempo servono energie speciali, che solo la comunità del Festival nel suo complesso può riuscire a dare. "Il Festival lo facciamo insieme" è lo slogan della campagna di raccolta fondi che Festivaletteratura lancia congiuntamente alla presentazione della prossima edizione per assicurarne la riuscita in un periodo di grande difficoltà per tutte le realtà culturali. Dalla pagina www.festivaletteratura.it/sostieni si potrà contribuire alla campagna attraverso una libera offerta, che verrà progressivamente "premiata" con vari omaggi in base alla sua entità.

Qui il link per scoprire come si svilupperà il Festival e per conoscere tutti i nomi degli autori protagonisti dell'edizione 2020.

1. gli eventi in città. Non c'è Festival senza Mantova: la città che ha dato forma e carattere alla manifestazione resta il primo degli "spazi" dell'edizione 2020. Ecco, dunque, l'idea di far vivere il Festival nelle vie, nei cortili, in aree pubbliche e private, facendone sentire la presenza per l'intero reticolo urbano. In una situazione di norme di distanziamento e di numeri massimi consentiti, di timori che ancora accompagnano gli spostamenti, è stato tuttavia necessario ripensare al modo di stare nella città e con le persone. Ogni sera, dall'alto della terrazza che si affaccia su piazza Santa Barbara, un'autorevole personalità del mondo della scienza, della spiritualità, della creatività, rivolgerà un discorso profetico alla comunità radunata in ascolto. Maria Grazia Chiuri, Carla Gianotti, Luca Mercalli e Mirko Zardini sono alcuni degli autori invitati a salire sul "pulpito" per cercare di rompere il silenzio di questi mesi, riconoscendo la forza e la rilevanza di alcune voci rispetto a un opinionismo diffuso di scarsa consistenza.
Piazza balcone è un altro dei nuovi format inseriti nel programma "in presenza" 2020. L'idea nasce proprio dall'esigenza di sopperire all'inaccessibilità dei luoghi normalmente deputati a ospitare incontri e spettacoli. Se le persone non possono più sedersi intorno a un palco, è il palco che deve avvicinarsi alle persone. Piazza balcone porterà gli scrittori sotto casa dei lettori: cortili interni ai grandi condomini, strade e slarghi su cui si affacciano case di diverse altezze, parcheggi interni ad aree residenziali finalmente liberati dalle auto si trasformano per una sera nello spazio di azione e racconto di scrittori e poeti. Finestre, balconi, ballatoi delle case d'intorno saranno i palchetti e le logge da cui assistere all'evento. Tra i protagonisti delle arene di Piazza balcone ci saranno Fabio Genovesi, Michela Murgia insieme ad Anna Osei, Lorenzo Marone e Bruno Gambarotta a confronto con la propria ipocondria, Carlo Lucarelli e Marco Malvaldi impegnati con Luca Crovi a offrire al pubblico consigli... delittuosi e per finire Alessandro Bergonzoni.

Più di strada invece è l'azione del furgone poetico. Prendendo spunto da un'iniziativa di sostegno in rime alla popolazione condotta in un paese del bresciano da un gruppo di giovani nel periodo più severo del lockdown, il furgone poetico s'aggirerà per Festivaletteratura caricando ogni giorno poeti e artisti diversisostando in piazze, sagrati di chiese, orti urbani, spazi industriali di particolare suggestione per permettere al poeta di tenere la sua esibizione davanti a un pubblico di passanti o di cultori di versi, messi sull'avviso dal programma del Festival.

Ad alcune "viste d'autore" sul patrimonio artistico-architettonico della città affidate a cultori della materia come Luca Molinari (sulla facciata della Basilica di Sant'Andrea) e a Melania G. Mazzucco (sul ciclo di affreschi del Pisanello), si affiancheranno quest'anno alcune indagini meno convenzionali, che puntano idealmente a riappropriarsi (o a reinventare) aree e spazi in cui si gioca silenziosamente la nostra quotidianità o acquattati ai margini dei perimetri urbani e mai conosciuti fino in fondo.

Non dovrebbe risultare inusuale la presenza di un festival letterario all'interno delle biblioteche. Eppure le collane rappresentano forse la prima incursione organizzata da Festivaletteratura tra gli scaffali delle due principali biblioteche cittadine, la Teresiana e il Baratta. L'intento non è infatti di trovare nelle loro sale un posto per una normale conversazione tra due o più autori, ma di chiedere ad alcuni degli ospiti del Festival di svelare affinità, parentele, nascoste consonanze tra alcuni dei volumi in esse presenti, per creare delle collane simili a quelle che compongono i cataloghi delle principali case editrici.

Festivaletteratura non rinuncia tuttavia a chiamare gli autori al confronto con il pubblico in alcune delle sue sedi storiche, come Piazza Castello, Palazzo San Sebastiano e il Chiostro del Museo Diocesano. Nonostante la situazione di grande incertezza - e nella consapevolezza dei possibili problemi derivanti da un'eventuale restrizione alla libertà di spostamento - si è voluta mantenere comunque una presenza internazionale di prestigio anche nel programma in città, puntando su alcuni grandi nomi che hanno segnato le passate edizioni di Festivaletteratura: l'architetto e scrittrice palestinese Suad Amiry, il giornalista argentino Martín Caparrós, Javier Cercas, voce tra le più autorevoli della letteratura in lingua spagnola, Tishani Doshi, poetessa, narratrice e danzatrice indiana, e David Grossman, a cui il Festival ha dedicato un'importante retrospettiva nel 2013 e che torna quest'anno per l'evento di chiusura della ventiquattresima edizione. E, per parte italiana, felici ritorni sono quelli di amici di lunga data come Beppe Severgnini, Lella Costa, Michela Murgia, Marcello Fois, Antonio Manzini, Elvira Seminara, Chiara Valerio, Domenico Quirico, Gaia Manzini, Bianca Pitzorno e numerosi altri, che hanno voluto essere vicini al Festival in un anno così particolare.

Uno sguardo narrativo sugli eventi del secolo appena trascorso, aprendo innumerevoli questioni storiografiche e narrative, chiamerà in causa Marcello Flores con il compito di interrogare narratori quali Bruno Arpaia e Carlo Lucarelli per capire come le vicende del nostro recente passato possano diventare materia da romanzo e assumano nuova luce grazie a questo passaggio; mentre Claudio Magris interverrà sull'intreccio inestricabile e romanzesco tra storie di popoli e di territori e autobiografie individuali. 

Anche i ragazzi saranno chiamati al Festival a fare i conti con la storia: Sofia Gallo li guiderà nel clima teso e insieme effervescente degli anni '70, Marco Magnone e Gigi Riva torneranno ai mondiali di calcio del 1974 per mostrare gli stretti legami tra sport e questioni geopolitiche, mentre Fabio Stassi parlerà di storie familiari, origini e radici. Girotondo quest'anno si trasformerà in un pratico manuale di istruzioni per creare un percorso di giochi e attività a casa propria. Il parco di attrazioni d'artista che veniva ospitato nelle stanze del primo piano della Casa del Mantegna potrà prendere forma tra le cucine e i tinelli, i balconi e le soffitte di tutti i bambini che si procureranno il libretto operativo-creativo architettato da Canizales, Massimiliano Di Lauro, Ole Könnecke, Anete Melece, Alessandro Sanna e altri scrittori e artisti, distribuito all'info point e alle librerie del Festival, nonché a tutti gli eventi per ragazzi.

2. la radio

Dodici programmi più un giornale radio quotidiano in onda tre volte al giorno, oltre settanta ospiti presenti "in voce" dall'Italia e dal mondo, cinquantacinque ore complessive di trasmissione in cinque giorni. Radio Festivaletteratura vuole portare in tutte le case e a qualsiasi latitudine le storie, i pensieri, il rumore del Festival. Grazie alla diretta giornaliera dalle 10 alle 21 (a cui si aggiungeranno le repliche serali e del primo mattino), da mercoledì 9 a domenica 13 sintonizzandosi sulla nostra webradio si potranno ascoltare interviste a narratori emergenti, disfide letterarie, divagazioni ludico/filosofiche sul tempo, cimenti con i classici, interazioni tra arte e letteratura e molto di più, in un continuum di programmazione guidato dai giovani speaker della redazione radio e che riprodurrà in onda l'esperienza immersiva del festival dal vivo. La radio ospiterà anche alcune progettualità che ormai sono entrate a far parte dell'architettura del Festival - da Read On a Una città in libri, da Meglio di un romanzo a Bonus track, da Scienceground a Consapevolezza verde -, uscite dal programma di eventi in città a causa delle limitazioni portate dal covid e ora completamente ridisegnate per il nuovo mezzo.

3. l'almanacco

Il 2020 è stato un anno assolutamente fuori dall'ordinario, e ancora non è finito. Per marcare questo periodo così sconvolto, Festivaletteratura ha pensato che fosse necessario un almanacco, uno di quei libri dell'anno in cui venivano annotati - in modo non sempre sistematico - dati, eventi rimarchevoli o stravaganti, con l'aggiunta di previsioni, mappe astrali, indicazioni per il lavoro e per la vita domestica e sociale.

L'almanacco di Festivaletteratura reinterpreta a suo modo questa secolare tradizione, raccogliendo fatti notevoli, previsioni d'autore, percorsi, suggerimenti per affrontare in corpo e in spirito il nuovo ciclo delle stagioni: quello che si apre a settembre - come ogni anno - con l'inizio dell'autunno e che coincide con quello - straordinario - che segue l'esperienza della pandemia.

4. le produzioni web

La tentazione di convertire l'edizione 2020 in un festival completamente digitale non ha mai trovato terreno fertile nel percorso di progettazione di questi mesi. Dopo la positiva esperienza di Zona blu, il sito temporaneo aperto in pieno lockdown per tenere unita tutta la comunità di Festivaletteratura, la scelta di proseguire nella produzione di eventi per il web ha assunto una prospettiva più mirata.

Da qui è nata l'idea delle interviste impossibili, la serie di incontri in streaming con alcuni degli autori più corteggiati da Festivaletteratura dalla prima edizione a oggi. Due appuntamenti al giorno, accessibili gratuitamente via web, con pensatori, narratori e artisti di fama internazionale. Tra i protagonisti che hanno ceduto al richiamo delle interviste impossibili segnaliamo lo scrittore americano Paul Auster; i premi Nobel per l'economia Abhijit Banerjee ed Esther Duflo; Noam Chomsky, padre della linguistica generativo-trasformazionale e figura di riferimento dei movimenti politici antagonisti; Mark Z. Danielewski, autentico autore di culto e massimo esponente della letteratura ergodica; il neuroscienziato cognitivista francese Stanislas Dehaene; David Quammen, divulgatore scientifico oggi tra i più ascoltati al mondo; la filosofa statunitense Judith Butler; Stephen Fry, scrittore, attore, regista, vera e propria icona della cultura pop inglese.

Per chi non vuole rinunciare a una partecipazione condivisa di questi eventi, seppur virtuali, Festivaletteratura aprirà appositamente la Tenda Sordello. Anche alcuni bar della città e alcuni spazi dell'Ospedale di Mantova hanno offerto i propri schermi per la diffusione in diretta delle interviste impossibili. Le interviste impossibili, le sezioni di Una città in libri e di Scienceground, insieme a Radio Festivaletteratura e alle dirette streaming degli accenti dalla Tenda Sordello saranno ospitati su 2020.festivaletteratura.it , un sito temporaneo attivo da dopo Ferragosto e interamente dedicato alle produzioni e alla circolazione di contenuti per e via web.


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