Carlo Lucarelli con Elizabeth George: 'Scrivo le mie storie in Inghilterra perchè è il luogo ideale per i miei gialli'
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- Creato 09 Settembre 2017
- Pubblicato 09 Settembre 2017
MANTOVA, 9 set. - Nella bellissima cornice di Piazza Castello, Carlo Lucarelli ha accompagnato e presentato la giallista Elizabeth George per la prima volta ospite del Festivaletteratura.
La scrittrice statunitense, visibilmente felice di essere a Mantova tanto da ringraziare e salutare il pubblico in un perfetto italiano, ha parlato incalzata da Lucarelli dei suoi romanzi, dei suoi personaggi e dello studio necessario alla stesura di un libro giallo.
Nata nel 1949 a Warren, in Ohio, Elizabeth George si trasferì ad appena diciotto mesi d'età sulla Costa Ovest degli Stati Uniti, nella zona di San Francisco perché i suoi genitori erano in cerca di un clima più mite.
Era il 1988, quando sulle scene della letteratura mondiale fece la sua comparsa un'insegnante californiana con un romanzo dall'immediato successo di critica e pubblico (E liberaci dal padre), un'opera prima che portò Elizabeth George a essere insignita del prestigioso Agatha Award e che oggi, a distanza di venti capitoli, si lega al cupo "Le conseguenze dell'odio", ultimo romanzo della serie dedicata all'ispettore Thomas Lynley di New Scotland Yard.
Le vicende misteriose dalle sfumature quasi nere dell'autrice statunitense colpiscono per la sensibilità con cui viene dipinto un mondo tipicamente inglese, così lontano da certi canoni a cui le produzioni a stelle e strisce hanno abituato i lettori: niente investigatori privati sciatti e sulla soglia della povertà , niente fumosi vicoli newyorchesi, ma crimini perpetrati nelle verdi campagne dello Yorkshire.
E' questa scelta che spinge Lucarelli a chiedere alla George il motivo delle ambientazioni anglosassoni dei suoi romanzi: "I motivi sono molteplici - dichiara la George - ma il fatto principale è che i luoghi dove io vivo si prestano poco al genere di romanzi gialli che scrivo. L'Inghilterra al contrario è perfetta, per la sua storia, i suoi monumenti e per il fatto che è una terra sede della più imporante corona del mondo"."
"Non sono dell'idea che uno scrittore debba scrivere solo del suo paese, del suo mondo e delle vicende tipiche che lo toccano - precisa la scrittrice statunitense - Questo crea anche oggi un forte dibattito tra gli scrittori americani, e anche la critica si divide al riguardo".
La George chiede quindi a Lucarelli se esiste un problema di "appropiazione culturale" anche in Italia. Lucarelli non ha dubbi: "Il problema si è posto forse molto tempo fa, ad esempio durante la seconda guerra mondiale visto il divieto fascista di ambientare romanzi gialli in Italia, una scelta che condizionò pesantemente anche le scelte degli scrittori negli anni successivi. Molti autori scrivevano romanzi ambientati a New York senza esserci mai stati, con tutti i limiti del caso". "Io penso - conclude Lucarelli - che il problema deve essere posto anche oggi, anche se in Italia non esiste un vero e proprio dibattito al riguardo. Io credo che uno scrittore possa scrivere di altre culture e paesi, ma lo deve fare con competenza e con la massima umiltà possibile".
E poi la tecnica, "come vengono ideati e sviluppati i romanzi con le sue dinamiche ?": "Quando inizio un romanzo mi sono chiare generalmente solo tre cose: la vittima, il colplevole e il movente. Per il resto ho massima libertà di spaziare e molte cose cambiano anche durante la stesura. Mi diverte e non mi annoia scrivere i romanzi sempre con il medesimo protagonista, questo perchè i miei personaggi hanno tanti legami, hanno famiglia, relazioni, amici, e questo mi perfette di elaborare storie complesse, diverse che non mi annoiano mai".
La serie dedicata all'ispettore Thomas Lynley sono tutti pubblicati da Longanesi o direttamente o come ristampe di prime edizioni Giallo Mondadori. I primi undici volumi sono stati anche trasposti per la televisione dalla BBC nel ciclo The Inspector Lynley Mysteries, che in seguito si è slegato dalla versione cartacea con episodi scritti appositamente.
Elizabeth George ha al suo attivo anche due raccolte di racconti, una delle quali è stata pubblicata in Italia da TEA, un volume di saggistica e quattro titoli appartenenti alla linea narrativa di Saratoga Woods, che non sono ancora stati tradotti in Italiano.
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Ulteriori approfondimenti sullo Speciale Festivaletteratura firmato L'Altra Mantova, che potete scaricare gratuitamente in forma digitale o reperire nella versione cartacea nei principali punti di interesse del Festivaletteratura.
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