L'ufficiale e la spia

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film LUfficialeELaSpia1Gennaio del 1895, pochi mesi prima che i fratelli Lumière diano vita a quello che convenzionalmente chiamiamo Cinema, nel cortile dell'École Militaire di Parigi, Georges Picquart,un ufficiale dell'esercito francese, presenzia alla pubblica condanna e all'umiliante degradazione inflitta ad Alfred Dreyfus, un capitano ebreo, accusato di essere stato un informatore dei nemici tedeschi.

Il film è semplicemente magistrale: lineare e senza orpelli ma capace di coinvolgere prendendoci alla gola come il giallo più vertiginoso e di carpire l'essenza e le reali implicazioni di questo caso limite che si riverberò sul resto del mondo divenendo il simbolo perfetto dell'ingiustizia politica e di ciò che si arriva a compiere in nome degli interessi nazionali più biechi, una materia che Polanski riesce a dinamizzare destreggiandosi abilmente fra nomi, rimandi ed infinite ramificazioni appassionandoci ed illuminando le nostre coscienze tramite uno scandalo all'apparenza lontano ma che si ricollega inevitabilmente alla tetra ambiguità del nostro presente.

Ogni sequenza di questo film, che sia all'aria aperta della campagna francese o nelle opache e fuligginose strade di una Parigi notturna ed opprimente mirabilmente ricostruita, è come un lucente dipinto cristallizzato nel tempo, alcuni momenti ricordano le sublimi composizioni e i morbidi e rifulgenti colori di Renoir (ed Emanuelle Seigner mangia le fragole come Nastassja Kinski in Tess) e traspare al contempo un senso di coraggio e limpida integrità.

Roman Polanski non fa certo mistero di comprendere e di identificarsi totalmente nel dramma umano e giudiziario della vittima Dreyfus (un inedito, emaciato e stupefacente Louis Garrel) e di tutti coloro che combattono con veemenza pregiudizi e condanne ritenute ingiuste omaggiando ed ammirando al tempo stesso la forza esemplare con cui Picquart affronta l'iniziale débâcle rialzandosi ogni volta con vigore sempre rinnovato.

Polanski ci ricorda il significato del nostro compito di esseri umani, dei nostri doveri civili e del peso delle nostre scelte, dell'importanza fondamentale di agire e di non tacere, specialmente per chi possiede gli strumenti per farlo, e lo fa con un gioiello di cinema che scuote le coscienze e che riesce nell'obiettivo che poche opere riescono a portare a compimento: intrattenerci, educarci ed elevarci come individui, ricordandoci che non bisogna mai sottovalutare e dimenticare il male liquidandolo come passato quando è invece parte integrante del nostro presente.

SCHEDA

Titolo originale: J'accuse
Nazione: Francia, Italia
Anno: 2019
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 126'
Regia: Roman Polanski
Cast: Jean Dujardin, Louis Garrel, Emmanuelle Seigner, Grégory Gadebois
Produzione: Canal+, Eliseo Cinema, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: Venezia 2019 (in concorso) - 21 Novembre 2019 (cinema)


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