Attivista femminista e modella, la storia di Benedetta Barzini al Carbone
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- Creato 05 Novembre 2019
- Pubblicato 05 Novembre 2019
MANTOVA, 05 nov. - Un film privato e politico, tenero e travolgente; il dialogo impossibile di un figlio con una madre eccezionale, nel momento in cui - dopo una vita sotto i riflettori - decide di allontanarsi dal mondo.
Mercoledì 6 novembre (ore 21.15) al cinema del carbone La Scomparsa di mia madre, il film che Beniamino Barrese ha dedicato alla madre, Benedetta Barzini, prima top model italiana a conquistare la copertina di Vogue e attivista femminista.
Modella e icona degli anni '60, la Barzini è stata la musa di artisti come Andy Warhol, Salvador Dalì, Irving Penn e Richard Avedon. Negli anni '70 abbraccia da militante la causa delle donne, diventando scrittrice e docente acuta e controcorrente di Antropologia della moda, in eterna lotta con un sistema che per lei significa sfruttamento del femminile.
A 75 anni, stanca dei ruoli e degli stereotipi in cui la vita ha cercato di costringerla, desidera lasciare tutto, per raggiungere un luogo lontano, dove scomparire. Turbato da questo progetto – radicale quanto indefinito – suo figlio Beniamino comincia a filmarla, determinato a tramandarne la memoria.
Il progetto si trasforma in un'intensa battaglia per il controllo della sua immagine, uno scontro personale e politico insieme tra opposte concezioni del reale e della rappresentazione di sé, ma anche un dialogo intimo, struggente, in cui madre e figlio scrivono insieme le ipotesi di una separazione, difficile da accettare e forse impossibile da raffigurare.
"Da quando ho compiuto sette anni e mio padre mi ha regalato una telecamera e una macchina fotografica," ha dichiarato Beniamino Barrese "scattare e filmare sono diventati una strategia per trattenere esperienze e persone amate, salvandole dallo scorrere del tempo. Ho sempre cercato di fare lo stesso con mia madre – ma metterla di fronte ad un obiettivo non è mai stata un'impresa facile. (...) Mi sembrava impossibile contenerla in un'immagine. Era troppo di tutto: troppo bella, troppo intelligente, troppo carismatica, troppo aggressiva, troppo forte, troppo profonda, troppo speciale". Il percorso condotto con la macchina da presa, in reazione a questa volontà di fuga, per avvicinare lo spazio intimo della madre si conclude con una nuova consapevolezza, quella di non poter trovare un'immagine capace di rappresentarla: "ciò che veramente conta, è sempre invisibile".
A presentare il film Gabriele Monti, ricercatore in Fashion design allo IUAV di Venezia e interlocutore della Barzini durante l'incontro tenuto a Festivaletteratura 2017.
Biglietti: 7 euro intero; 5 euro ridotto soci cinema del carbone e under 25.
Per info e prenotazioni: 0376.369860 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – www.ilcinemadelcarbone.it.
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