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Basket A2, gli Stings aspettano Udine al Palabam. Il caso 'Sota chi toca'
MANTOVA, 7 ott. - Dopo l'esordio vincente in campionato contro la neo promossa Bergamo, la Dinamica Generale Mantova domani sera al Palabam (ore 18) attende Udine e cerca conferme.
Di fronte si troverà una squadra, almeno sulla carta, molto più forte di quella dell'anno scorso anche se all'esordio i friulani hanno perso in casa con la Fortitudo Bologna.
Ecco le parole del play virgiliano Luca Vencato sul prossimo impegno degli Stings e sulla condizioni della squadra che, contro Forlì nella prossima gara dopo Udine, potranno quasi certamente contare su un Moraschini in più. Tiene banco anche un caso "Sota chi Toca", i supporter organizzati degli Stings la cui Associazione si è sciolta per dissidi interni. Rimarranno comunque in curva a sostenere la squadra di coach Lamma. La letter aperta del consigliere Berni alla tifoseria.
"E' stato un esordio difficile - spiega Vencato - Bergamo ha venduto cara la pelle. La nostra squadra è stata fortemente rinnovata nel corso dell'estate, quindi non era scontato aspettarsi una vittoria, anche se eravamo contro una formazione neopromossa. E' stata importante la reazione che abbiamo avuto nella ripresa, poi siamo stati bravi a controllare il risultato nel finale. Il terzo quarto finora, comprendendo le amichevoli, si è sempre dimostrato il nostro migliore, abbiamo mostrato un'intensità difensiva migliore. Vincere in questo modo, soffrendo e tirando male dal campo, secondo me può essere importante per le prossime partite. Non possiamo comunque permetterci di subire 29 punti in un solo quarto, dobbiamo imporci maggiormente in difesa per mentalità e fisicità . Ci siamo fatti sorprendere dalle ottime percentuali realizzative dei nostri avversari, con tanti tiri concretizzati negli ultimi secondi. Siamo comunque in una fase di rodaggio, visto che veniamo da un lungo periodo di amichevoli, anche se coach Lamma ci ha chiesto maggiore continuità nel corso della gara, che speriamo di avere già dal match con Udine. Solo tre giocatori in doppia cifra? E' dovuto anche alle nostre basse percentuali, con Moraschini sicuramente miglioreremo. Sono dell'idea, comunque, che la nostra squadra non si debba accontentare di mandare solo alcuni giocatori in doppia cifra, ma debba puntare a coinvolgere quanto più possibile tutti.
"Udine? E' una squadra molto cambiata e maggiormente ambiziosa rispetto all'anno scorso, ha mantenuto però un giocatore fondamentale come Veideman. Poi si è rafforzata molto con Raspino, Pellegrino e Benevelli. Dovremo pensare a fare la nostra partita e partire con la giusta mentalità e rimanere concentrati molto di più rispetto a Bergamo. Credo comunque che l'approccio sarà migliore rispetto a venerdì, ci teniamo a conquistare i primi due punti in casa davanti al nostro pubblico. A tal proposito, sono molto contento del traguardo dei 500 abbonamenti e mi auguro che il pubblico possa essere la nostra spinta in più a fare bene al PalaBam e in trasferta. Mi aspetto lo stesso entusiasmo dei due match in casa contro Tortona della passata stagione, vi garantisco che ci si divertirà sempre quest'anno".
La lettera del consigliere Berni ai "Sota chi toca": "Subito dopo la 5° play off persa a Voghera i miei dubbi sulla prosecuzione dell'impegno a causa di quello che ritenevo un'insufficiente sostegno da parte di sponsor mantovani erano molto molto solidi. Molti amici appassionati di basket quei giorni si fecero vivi per sollecitarmi a continuare garantendo, chi in un modo, chi nell'altro, il loro personale sostegno e attivismo per superare e arginare lo scarso interesse dei marchi nostrani.
Ciò che però mi condizionò di più furono un video e un messaggio. Era il video dei "sota", una compilation di situazioni colorite, appassionate e numerose che si concludeva con "l'invasione" di Voghera, nonostante la distanza e la serata feriale.
E il messaggio diceva "facciamo in modo che tutto questo non finisca". Il mio trasporto, la mia passione, le mie "sofferenze", che non mi permettono mai di guardare la partita seduto e silenzioso, sono note e oggetto di plurime e divertenti ironie, così come è noto il mio animo marcatamente nazionalpopolare, di cui vado orgoglioso e che mi accompagna sempre, anche nel lavoro in giro per l'Italia e per il mondo. Il "facciamo in modo che non finisca" mi rimase davanti agli occhi quei giorni difficili, mi indusse a telefonare e incontrare alcuni amici non mantovani, contagiati dalla mia passione, per continuare l'avventura.
"E siamo ancora qua", come canta l'immenso Vasco, è dovuto prevalentemente a quell'appello, accorato, sincero e appassionato della marea rossa dei "sota", che ha toccato le corde del mio cuore di poggese verace, tifoso, per nulla sportivo e tanto meno imparziale, che per regolamento eliminerebbe i falli contro e moltiplicherebbe quelli a favore, che allungherebbe a 48 secondi il nostro possesso e ridurrebbe a 12 quello degli avversari, che consentirebbe ai nostri attaccanti di sedersi nel pitturato e vieterebbe agli avversari di calpestarlo, che disegnerebbe la nostra linea da tre sotto il canestro e quella degli avversari almeno a nove metri.
Non sopporterei un Palabam silenzioso e composto come il Bibiena, che si scioglie per un attimo solo dopo un acuto perché se in teatro è giusto sia così su un campo di basket il primo e l'ultimo canestro li segnano sempre il calore del tifo, che per i nostri ragazzi conta assai di più di una poderosa "sniffata".
Perciò stavolta sono io a usare verso i 250 invasori di Voghera il loro appello risultato vincente e decisivo "facciamo in modo che tutto questo non finisca" perché tutto questo non deve finire e non finirà solo se continueremo a ritmare in tutti i palazzetti "noi siamo i mantovani..."."
Stefano Berni
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