Farmaci citotossici, in Europa a rischio esposizione oltre 12 milioni di operatori sanitari
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- Creato 01 Novembre 2019
- Pubblicato 01 Novembre 2019
ROMA, 01 nov. â In base ai dati della Commissione Europea ogni anno in Europa oltre 12,7 milioni di professionisti della salute, di cui 7,3 milioni di infermieri, sono potenzialmente esposti a farmaci pericolosi cancerogeni, mutageni e teratogeni.
E' stato questo il tema dell'European Biosafety Summit sulla "Prevenzione dell'esposizione professionale a farmaci pericolosi, compresi i farmaci citotossici" con i rappresentanti della Commissione Europea, i Ministeri del Lavoro e della Salute, le parti sociali, le associazioni professionali, i sindacati, i datori di lavoro ed esponenti del mondo medico-scientifico. Secondo i dati della Commissione Europea, nel 2012 fino a 106.500 decessi per cancro sono stati attribuiti all'esposizione professionale a sostanze cancerogene; nell'Ue infatti il cancro è diventata la prima causa di decessi sul lavoro. Si stima che in Europa ogni anno l'esposizione professionale a farmaci pericolosi produca migliaia di nuovi casi di leucemia, il che si traduce in un aumento di decessi di operatori sanitari ogni anno.
Durante il summit è stata presentata la situazione attuale in Italia per quanto riguarda l'esposizione professionale ai farmaci pericolosi e l'esempio della Spagna, in cui tutte le parti interessate si sono riunite con il Governo con l'obiettivo di finalizzare delle linee guida sulle "Best practice", promuovere la formazione e l'adozione dei dispositivi di sicurezza, stilando un elenco di farmaci pericolosi e dotandosi di una legislazione sia a livello regionale che a livello nazionale.
La tavola rotonda ha permesso inoltre di aumentare la consapevolezza del rischio di esposizione a farmaci pericolosi e della necessitĂ di adottare dispositivi tecnologicamente avanzati, tra cui i sistemi chiusi di trasferimento farmaci, che gli operatori sanitari devono utilizzare in fase di preparazione e somministrazione, al fine di proteggere sĂŠ stessi e i pazienti presenti nella struttura sanitaria.
Emanuela Omodeo Salè, responsabile dell'area oncologica della Sifo, la Società italiana di faramacia ospedaliera, ha spiegato l'importanza degli investimenti in termini dui strutture e sicurezza che portano anche un vanataggio in termini di spesa.
"Da noi il personale sanitario dedicato alla somministrazione â ha sottolineato â ha sempre avuto una particolare attenzione perchè lo abbiamo sempre dotato di dispositivi di protezione individuale e anche di sistemi a circuito chiuso per ridurre i rischi di esposizione. I nostri standard sono stati il primo passo di quello che è lo strumento che i nostri colleghi che si occupano di oncologia dovrebbero dotarsi e adottare per far capire alle loro amministrazioni che gli investimenti che si fanno in termini di strutture e di sicurezza sono importanti e portano a ridurre la spesa".
Emanuela Foglia dell'Università Carlo Cattaneo (Liuc) ha sottolineato che puntare sulle tecnologie è un'opportunità e non un costo.
(askanews)
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