Salute, incubo super batteri resistenti per 500mila viaggiatori
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- Creato 17 Giugno 2019
- Pubblicato 17 Giugno 2019
ROMA, 17 giu. – Per gli esperti del Gruppo Italiano per la Stewardship Antimicrobica (GISA) i super batteri resistenti agli antibiotici sono fra i ricordi di viaggio più comuni per gli italiani.
Poco meno di 2 milioni di connazionali quest'anno sceglieranno un Paese tropicale o subtropicale per le loro vacanze ma uno su 4, quasi 500.000 persone, rientrerà portandosi appresso germi difficili da eliminare con le cure antibiotiche standard.
I dati sono stati presentati in occasione del convegno Antimicrobial Stewardship Toscana, a Pisa il 12 giugno, sottolineando che il rischio è particolarmente elevato negli under 30 che viaggiano più a lungo e soprattutto si spingono in angoli più remoti del mondo, dove la probabilità di incontrare batteri resistenti è maggiore.
"I dati più recenti a disposizione indicano che circa il 25% dei viaggiatori di rientro da mete esotiche è colonizzato da germi resistenti agli antibiotici: succede soprattutto ai 20-30enni che viaggiano di più, più a lungo e spostandosi anche in zone disagevoli e aree più a rischio per brutti incontri" spiega Francesco Menichetti, presidente GISA e docente di Malattie infettive all'Università di Pisa.
"I batteri resistenti possono essere incontrati spesso durante vacanze in aree come il Sudest Asiatico, l'Africa, il Sudamerica e tutte le nazioni a basso-medio reddito e costituiscono un rischio per il viaggiatore stesso e per la sua comunità , al rientro: se si viene colonizzati da questi germi, infatti, si possono sviluppare malattie come infezioni urinarie o respiratorie ma soprattutto si può essere un serbatoio di batteri per persone più fragili, come anziani o soggetti con patologie debilitanti. Basta poco per passare loro i germi, è sufficiente un'igiene scarsa delle mani per diventare 'untori'; purtroppo un germe resistente agli antibiotici che contagi un anziano diventa un problema serio, perché le armi a disposizione sono spuntate e le capacità di reazione del paziente scarse a causa dell'età e spesso di altre malattie concomitanti".
Accanto ai rischi classici, come dengue, malaria o diarrea del viaggiatore, esistono perciò anche pericoli più subdoli connessi alle vacanze: chi è colonizzato da germi resistenti infatti non necessariamente sviluppa sintomi eclatanti, se i batteri restano confinati all'intestino come spesso accade, ma ha addosso una sorta di 'bomba a orologeria' pronta a esplodere.
(askanews)
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