Ricerca Parkinson, a Milano inaugurato un 'Laboratorio Analisi del Movimento'

  • Stampa

Parkinson3MILANO, 3 giu. – Inaugurato presso l'ASST Gaetano Pini-CTO di Milano un nuovo Laboratorio di Analisi del Movimento italiano, dedicato ai pazienti malati di Parkinson.

Obiettivo studiare e comprendere meglio le problematiche legate al controllo posturale e locomotorio nei pazienti affetti da Malattia di Parkinson, ma anche proporre e monitorare nuove strategie terapeutiche e riabilitative specifiche per ogni tipo di sintomo, attraverso la stimolazione celebrale profonda di tipo adattativo.

"Uno degli impegni della nostra Fondazione si è concretizzato proprio nella realizzazione di questa struttura sofisticata, innovativa e unica nel suo genere localizzata all'interno dello stesso Ospedale in cui si trova il Centro Parkinson (ASST Gaetano Pini-CTO) – dichiara Gianni Pezzoli, Presidente Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson e già Direttore Centro Parkinson e Parkinsonismi dell'ASST Gaetano Pini-CTO, Milano – questo Laboratorio è stato realizzato con l'obiettivo di acquisire nuove conoscenze relative ai disturbi motori, in particolar modo il "freezing" della marcia, uno dei sintomi più gravi ed invalidanti della malattia di Parkinson, al fine di fornire ai pazienti un trattamento e una modalità riabilitativa sempre più personalizzata".

Nel nuovo Laboratorio di Analisi del Movimento sarà possibile effettuare un'analisi specifica e mirata del cammino: una valutazione cinematica (es. lunghezza e velocità del passo, etc.) verrà affiancata da valutazioni dinamiche (es. reazioni di forza con il terreno), elettromiografiche ed elettroencefalografiche. I pazienti verranno invitati a camminare in ambienti di realtà virtuale immersiva che riproducono situazioni della vita quotidiana (es. un incrocio stradale o una strada molto affollata) ad alto rischio per la comparsa di gravi problemi motori come il "freezing" della marcia o la comparsa di cadute. "La prevenzione delle cadute è proprio uno degli obiettivi principali della nostra attività di ricerca. Si tratta infatti di un evento temibile che può portare a fratture, ospedalizzazione, ridotta autonomia e scarsa qualità di vita per il paziente e per il suo caregiver – afferma Ioannis U. Isaias, Ordinario di Neurologia UKW-Università di Würzburg – Stiamo quindi cercando di migliorare le strategie terapeutiche non farmacologiche sperimentando nuovi dispositivi di stimolazione cerebrale profonda (o Deep Brain Simulation) di tipo adattativo che permettono una modulazione in base alle esigenze cliniche individuali del paziente e alle varie attività quotidiane. Parallelamente stiamo sviluppando anche nuovi metodi di programmazione computerizzata di questi neurostimolatori per un trattamento personalizzato".

Questa linea di ricerca iniziata in Germania presso l'Università di Würzburg verrà adesso avviata anche nel nuovo Laboratorio italiano utilizzando questi nuovi dispositivi che sono in grado di stimolare e contemporaneamente registrare l'attività delle aree cerebrali impiantate. "Si tratta di un'importante innovazione tecnologica poiché soltanto monitorando in modo molto preciso il deragliamento dell'attività neurale correlato a ciascun sintomo della malattia di Parkinson, potremo mettere a punto neurostimolatori di tipo adattativo realmente efficaci" – precisa Isaias.

(askanews)


Questo sito utilizza cookie di terze parti (leggere la pagina informativa per approfondimento). Continuando con la navigazione si accetta il loro uso. Per informazioni dettagliate sulla normativa dei cookies, leggi la nostra privacy policy.

Accetto i cookies per questo sito.

EU Cookie Directive Module Information