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Salute, in 30 anni casi di Encefalite da zecca aumentati del 400%

Encefalite1ROMA, 26 apr. –  I casi di encefalite da zecca (TBE), una delle malattie più pericolose trasmesse dal morso di zecche infette, negli ultimi 30 anni sono aumentati di quasi il 400%.

La TBE si può manifestare con sintomi quali febbre, stanchezza, mal di testa, dolore muscolare e nausea. Nei casi più gravi la malattia può coinvolgere il sistema nervoso centrale e provocare sintomi neurologici a lungo termine, e in alcuni casi anche la morte.

Eppure, la conoscenza di questa malattia e dei rischi che comporta sono poco noti in Italia, così come le forme di prevenzione attuabili.

Lo conferma una recente ricerca svolta in 20 Paesi europei da GfK SE1 per conto di Pfizer su un campione di oltre 50.000 intervistati di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Condotta in Paesi differenti per grado di en-demicità (aree in cui la TBE è costantemente presente) la ricerca ha rilevato un grado variabile di conoscenza sia della malattia che delle forme di prevenzione.

In Europa sono presenti aree fortemente en-demiche come la Finlandia, l'Austria, la Repubblica Ceca e parzialmente endemiche come l'Italia (in par-ticolare il Triveneto), la Germania e la Svezia. In linea generale, in tutti i Paesi endemici – di qualunque livello – il 63% degli intervistati conosce la TBE e il 43% degli intervistati sa anche che esiste un vaccino per prevenirla, ma solo il 33% dichiara che lui e i suoi familiari sono vaccinati. In realtà tra i Paesi fortemente endemici e quelli parzialmente endemici i dati evidenziano uno scostamento rilevante: nel primo caso, è dell'80% la percentuale di quanti conoscono la malattia (vs il 59%) e del 70% quella relativa alla conoscenza del vaccino (vs il 37%); il 41% di co-loro che vivono in un contesto familiare informato sulla vaccinazione è vaccinato (vs il 30%).

I dati specifici sull'Italia restituiscono una fotografia molto diversa dalla media europea, anche rispetto a quella dei Paesi parzialmente endemici come il nostro. Più precisamente: 1 intervistato su 3 conosce la TBE, 1 su 2 nel Triveneto, zona fortemente endemica; 1 su 10 è a conoscenza sia della patologia che dell'esistenza di un vaccino per prevenirla. E tra quanti hanno consapevolezza sia della malattia sia del vaccino (intervistati e loro nucleo familiare), solo il 2% conosce e ha effettuato il vaccino, percentuale che sale al 4% nelle zone endemiche del Paese.

(askanews)


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