Tumore ovarico, Italia capofila dello studio europeo 'Inovatyon'
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- Creato 12 Giugno 2017
- Pubblicato 12 Giugno 2017
ROMA, 12 giu. – Il tumore ovarico è la seconda forma più comune di tumore ginecologico ed il sesto più diffuso cancro femminile.
Nel 30% dei casi in cui il carcinoma non è asportabile completamente o perché è troppo avanzato o perché localizzato in sedi dove l'accesso è chirurgicamente difficile, bisogna passare alla chemioterapia e spesso gli effetti collaterali sono pesanti e le recidive dietro l'angolo. Nel 70-80% dei casi infatti la malattia si "riaccende" e nonostante i farmaci la mediana di sopravvivenza è ferma a circa 4 anni.
Alopecia, modifiche nel colore della pelle, aumento di peso e menopausa sono cambiamenti che comportano la perdita della propria identità e immagine corporea nelle donne colpite da tumore dell'ovaio. Le cure spesso innescano nella mente di una paziente un circolo vizioso: oltre alla patologia, molto spesso ci si ammala di solitudine, di isolamento, di depressione.
Per dare una risposta proprio a queste pazienti e migliorare la terapia è in corso lo studio "Inovatyon" (INternational OVArian cancer patients Trial with YONdelis), che coinvolge 598 pazienti in tutta Europa. L'Italia è capofila del progetto con oltre cento Centri deputati all'arruolamento delle donne e con l'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano tra i più attivi: "E' uno studio di strategia terapeutica, per capire la capacità della trabectedina nell'aumentare la sensibilità alla tradizionale chemioterapia con il platino. L'obiettivo è dare una risposta alle donne che oggi recidivano e che noi vogliamo portare a una maggiore sopravvivenza", spiega Nicoletta Colombo, Direttore Programma Ginecologia Oncologica dello IEO in occasione del Congresso Americano di Oncologia (ASCO), che ha riunito a Chicago oltre 30mila tra medici, specialisti, infermieri, associazioni e figure coinvolte nella lotta al cancro.
Lo studio si muove dal presupposto che ci sia un "effetto sequenza" positivo tra la trabectedina, una molecola che deriva da un piccolo organismo invertebrato marino, prodotta da PharmaMar, e il platino. Al momento in caso di recidiva del tumore infatti il medico sceglie una delle due opzioni. Con "Inovatyon" si vuol capire e dimostrare che l'utilizzo della trabectedina possa aumentare l'efficacia della chemioterapia standard e quindi aumentare gli anni di vita e anche la qualità di vita delle pazienti.
In Italia vivono oltre 45mila donne con pregressa diagnosi di tumore dell'ovaio, il 2% di tutte le pazienti con tumore. Oltre il 60% dei casi prevalenti ha affrontato la diagnosi da oltre 5 anni. La proporzione maggiore di casi prevalenti si osserva nella fascia di eta' 60-74 anni (326/100mila). E' un vero e proprio 'killer silenzioso', responsabile ogni anno della morte di oltre 140 mila donne in tutto il mondo, oltre 3 mila in Italia. Rientra tra le prime 5 cause di morte per tumore tra le donne in eta' inferiore a 50 anni (quarto posto, 6% del totale dei decessi oncologici) e tra le donne con 50-69 anni d'eta'.
(askanews)
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