Smog: un software del Cnr per misurare le polveri Pm10

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Inquinamento Smog Mascherina7ROMA, 12 ago. - Un sistema semi-automatico - distribuito gratuitamente - permette di distinguere le particelle più fini delle sabbie che dal Sahara arrivano in Italia dalle polveri inquinanti "prodotte in loco" dai motori termici, in modo da evitare le sanzioni Ue comminate per il superamento dei limiti di Pm10.

Il progetto Diapason (Desert-dust impact on air quality through model-predictions and advanced sensors observations), coordinato dall'Isac-Cnr e finanziato dal programma europeo Life+ 2010, ha appunto l'obiettivo di identificare le polveri di origine 'naturale' per defalcarle dal computo annuo del PM10 e ottenere così un notevole risparmio di denaro pubblico.

"Abbiamo sviluppato un innovativo sistema semi-automatico per raccogliere, organizzare e memorizzare le informazioni necessarie per l'identificazione delle polveri di origine sahariana", spiega Gian Paolo Gobbi dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche.

"In particolare - aggiunge -, il software analizza le informazioni raccolte, crea un database degli eventi sahariani e quantifica i loro effetti sui livelli di PM10. Il sistema è distribuito gratuitamente alle agenzie per la qualità dell'aria".

Il problema non è però risolto: "Per il 2020 le concentrazioni di PM10 sono previste in risalita di circa il 15%. E, ad oggi, 12 delle 37 stazioni di misurazione dell'inquinamento dell'aria laziale registrano più dei 35 superamenti annui fissati dalla Eu come limite, mentre 10 stazioni, di cui 5 a Roma, presentano più di 40 superamenti per anno".

(askanews)


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