Migliaia di tartarughe sulle coste, cinghiali in città , delfini nei porti: con l'epidemia la natura riprende i suoi spazi
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- Creato 31 Marzo 2020
- Pubblicato 31 Marzo 2020
ROMA, 31 mar. - L'epidemia da Coronavirus, e il conseguente 'isolamento' attuato in moltissimi Paesi del mondo, hanno fatto registrare il 'risveglio' di madre natura.
Sembra proprio che questa situazione drammatica abbia portato, in mezzo a tante sofferenze e privazioni, anche un periodo di "respiro" e benessere al Pianeta che ci ospita e a tante creature che, spesso, sono minacciate proprio dalla presenza dell'uomo.
Meno inquinamento si traduce, senza alcun dubbio, in un enorme cambiamento per l'ambiente. A dimostrarlo sono alcune immagini che ci giungono da tutta Italia: cinghiali immortalati per le strade deserte, delfini e cigni che si riappropriano delle acque italiane più pulite.
In Sardegna, diversi cinghiali sono stati visti per le strade di Sassari, probabilmente per via dello strano silenzio di questi giorni e dell'assenza di persone. In cerca di cibo, gli animali sono stati immortalati in diverse zone deserte della città .
L'assenza di traghetti e navi nei porti italiani e di mezzo mondo hanno portato diversi delfini ad avvicinarsi alla costa. Incuriositi, quasi increduli di tanto silenzio e tranquillità .
A Milano tre fenicotteri sono stati avvistati al tramonto planare nei cieli di Milano mentre un cigno si è accostato alle paratie del Naviglio Grande, in pieno centro non lontano dalla Darsena. In un comune vicino a San Donato Milanese, zona molto industrializzata alle porte del capoluogo, sono tornate le cicogne. E infine una famigliola di volpi è stata vista gironzolare per strada nel quartiere Lorenteggio, periferia sud della città .
In India orientale, lungo le coste dello Stato di Odisha, è accaduto quello che non si vedeva da molto tempo. Le tartarughe marine, animali notoriamente vulnerabili e minacciati dall'inquinamento e dalle attività umane, hanno approfittato della quarantena per riprendersi i loro spazi senza essere disturbate.
Stiamo parlando di centinaia di migliaia di tartarughe olivacee (Olive Ridley, o Lepidochelys olivacea) che sono riuscite ad arrivare a riva, sulla spiaggia di Rushikulya, a scavare i loro nidi e a deporre le uova nel giro di pochi giorni.
Il tutto è avvenuto in modo più sicuro e protetto rispetto alla situazione normale in cui l'uomo, con le sue attività di pesca e turismo, avrebbe di certo disturbato questo affascinante processo naturale. Sommando le uova deposte dalle tartarughe con più sicurezza a causa del blocco delle attività da Coronavirus, le autorità sono arrivate a stimare che, in totale, saranno circa 60 milioni.
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