Ambiente, nella Grande barriera il primo trapianto di corallo

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Australia GrandeBarrieraCorallina2SIDNEY, 29 nov. – Un progetto fa ben sperare di poter ripristinare gli ecosistemi danneggiati nel mondo: nella Grande barriera Australiana i ricercatori sono riusciti a coltivare del corallo e a trapiantarlo in un'altra zona di questo gioiello del patrimonio mondiale.

I ricercatori dell'Università australiana Southern Cross, che hanno pubblicato il loro studio, hanno raccolto a fine 2016 grandi quantità di ovuli e di sperma di coralli a Heron Island, al largo della costa orientale.

Hanno così prodotto quantità massicce di larve che hanno in seguito trapiantato in delle zone danneggiate della Grande barriera, che è minacciata dal riscaldamento climatico. Otto mesi dopo, gli scienziati hanno constatato che il corallo era sopravvissuto e cresciuto.

"Il successo di questa nuova ricerca non si applica solo alla Grande barriera ma ha potenzialmente una pertinenza internazionale", ha dichiarato Peter Harrison, direttore delle ricerche. "Essa mostra che si possono ripristinare popolazioni coralline danneggiate, in luoghi in cui la produzione naturale di larve è stata compromessa". Questa tecnica è diversa dal metodo utilizzato attualmente detto del "giardinaggio corallino" che consiste nel prelevare dei rami di corallo sano per reinpiantarlo in delle barriere, nella speranza che ricrescano o dall'allevamento di corallo nei vivai, sottolinea Harrison.

(askanews)


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