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Giovedi, 28 Marzo 2:13:pm

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Mose, storia senza fine delle opere incompiute

Venezia Mose4Dal Ponte di Genova, passando ai terremoti dell'Aquila e di Amatrice e infine oggi per il 'disastro' di Venezia, la storia è sempre la stessa. Tanti, tantissimi soldi per interventi d'emergenza ma problemi sempre irrisolti e concittadini, da nord a sud, delusi, amareggiati e senza speranza.

L'attualità ci ha incollato davanti alla TV o ai social media per aggiornarci sulle sorti di Venezia dopo l'acqua alta dei giorni scorsi, seconda solo a quella di 53 anni fa. Ma l'acqua alta, oltre a un disagio, è anche un motivo di attrazione e il MOSE il salvagente della città galleggiante, dei suoi calle, dei suoi affreschi, dei suoi mosaici e infine delle sue passerelle mobili che rendono un fascino stralunato a Piazza san Marco, per la gioia dei turisti stranieri.

Dopo il canale di Panama, il MOSE sarebbe diventata l'impresa idraulica più importante al mondo. Ma così non è stato.

Le grandi opere dopo il primo decennio post bellico, in cui la A1, nota come Autostrada del Sole, venne realizzata in soli 7 anni, hanno percorso strade sempre in salita.
Da lì in poi è stato un continuo peggioramento in termini di tempi, di sicurezza mentre a aumentare sono sempre stati i costi, la burocrazia e le promesse elettorali di una imminente conclusione, come ad esempio la fantomatica Salerno Reggio Calabria e la Variante di Valico (impegno di spesa risalente al 1996, inizio lavori nel 2002 e conclusione nel 2015) che finalmente dopo 35 e 15 anni rispettivamente sono state ultimate.

Nel frattempo era stato avviato il progetto del MOSE e, poco dopo, del villaggio che avrebbe dovuto ospitare l'EXPO Mondiale di Milano del 2015; due eventi che avrebbero dovuto riabilitare l'Italia agli occhi del mondo. Ma nel 2014 le tangenti travolgono sia l'una che l'altra opera.

Da cinque anni tutto è stato bloccato. Una sospensione che, come spesso accade, è stata utile ai detrattori per rilanciare dubbi sulla validità dell'opera con quasi 4 miliardi spesi e altri quasi 2 impegnati da progetto esecutivo per terminare l'opera.

Purtroppo, ogniqualvolta che un disastro accade, c'è sempre una parte politica che coglie l'occasione al balzo per sfruttarne in termini di visibilità. Così in questi giorni abbiamo assistito al balletto dei numeri (da 6 a oltre 10 miliardi di euro spesi) e di soggetti veneti responsabili del default, nonostante l'opera si stata in carico al governo centrale e non periferico.

Secondo la Ministra delle infrastrutture, Paola De Micheli, l'opera non è ferma e è completa per il 93% e entro la fine del 2021 sarà definitivamente ultimata. E' evidente che in politica il tempo sia veramente una convenzione se per completare un'opera già quasi conclusa siano necessari ulteriori 24 mesi.

Ad ogni modo auspichiamo che il Mose non resti l'eterna incompiuta e soprattutto auspichiamo che funzioni.

(s.t.)


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