Tragedia di Genova, servono buonsenso e saggezza
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- Creato 27 Agosto 2018
- Pubblicato 27 Agosto 2018
Dopo il tragico crollo del ponte Morandi a Genova, buonsenso e saggezza avrebbero dovuto prevalere su emotività e sensazionalismo.
Sarebbe stato il minimo aspettarselo da chi è chiamato a ricoprire ruoli di gestione e coordinamento. Tanto più se quei ruoli determinano le sorti di una collettività , nelle strategie, nelle scelte e nelle decisioni.
Sarebbe stato doveroso nell'era dell'avvilente giustizialismo social e all'indomani di una intollerabile tragedia di cui non sono ancora chiari nemmeno i contorni, figurarsi le responsabilità .
Invece è successo che mentre si cercava ancora fra le macerie di calcestruzzo precipitate a Genova, abbiamo assistito, fra incredulità e sconforto, a uno sgangherato e approssimativo processo popolare nel quale protagonisti da Santa inquisizione sono proprio coloro che tutto ciò dovrebbero scongiurarlo.
Il governo avrebbe già deciso che Autostrade per l'Italia è il 'colpevole'.
Probabile sia vero, ma la magistratura ? E le inchieste giudiziarie ? E lo stato di diritto ? Passa perfino in secondo piano il rapporto contrattuale che lega il consorzio al ministero dei Trasporti e che buttato così sbrigativamente a mare provocherebbe uno tsunami da decine di miliardi di euro sulle casse statali.
I parenti delle vittime - e tutti gli italiani - dovrebbero esigere invece risposte precise e inconfutabili sulle responsabilità e le colpe. Risposte che però non possono arrivare da processi cosi rapidi e sommari.
Di Benetton sponsor elettorale di Tizio o Caio o degli allarmismi in Borsa francamente importa poco. Ad oggi sono solo demagogia e populismo che alimentano il tronfio ego di chi cerca consenso. Intorbidendo - più o meno consapevolmente - le acque della verità e con esse l'improcrastinabile avvio del cammino verso le soluzioni.
(s.t.)