Migranti, le buone prassi dell'accoglienza con realismo e caritĂ
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- Creato 14 Giugno 2018
- Pubblicato 14 Giugno 2018
Nell'Unione europea finalmente fa breccia il principio di un'equa distribuzione fra gli Stati membri dell'accoglienza dei profughi che scappano da guerre e persecuzioni, dal Medio Oriente e dalla vicina Africa.
Il sacrosanto vincolo dell'equa distribuzione rivendicato dal nostro governo in Europa, ha però un'applicazione zoppicante nel nostro Paese.
Lo dicono i numeri: la Sicilia, meta del 90% degli sbarchi, accoglie quasi il 22% dei rifugiati, o comunque di coloro che sono ancora in attesa di veder riconosciuto questo status. Una sola Regione quindi si adopera come altre quattro messe insieme: Veneto (4%), Lombardia (9%), Piemonte (5%) e Friuli Venezia Giulia (3%).
Il tema scabroso dell'immigrazione si presta come sempre a polemiche e strumentalizzazioni che nella perdurante crisi economica alimenta inquietudini sociali a maggior ragione in un Paese che sconta un deficit di conoscenza del fenomeno migratorio.
Gli italiani - complice anche una narrazione mediatica che tende a ingigantire i problemi- risultano infatti ancora i peggio informati sul tema tra gli Stati membri dell'Ocse, e i talk show piĂš populisti non fanno altro che alimentare questa disinformazione, senza analizzare il problema e senza mai proporre delle valide soluzioni.
In realtĂ bisognerebbe battersi perchĂŠ l'urgenza della povertĂ diventi centrale nell'agenda del nuovo governo (oltretutto i fondi per i rifugiati spesso arrivano dalla Ue), invece di accusare indiscriminatamente di business tutti gli enti non profit che si prendono in carico l'accoglienza dei rifugiati (su cui in ogni caso andrebbe fatta chiarezza garantendo la massima trasparenza).
Ma al di là di tutto, la sensazione è che a livello di dibattito pubblico manchi il senso del dramma di ciò che sta avvenendo a sud del Mediterraneo.
Stiamo vivendo un periodo storico di gravi turbolenze geopolitiche, che chiamano in causa anche responsabilità dei nostri precedenti governi. Raccogliamo oggi le macerie del dilettantismo politico passato. Ma accanto a questo c'è da sempre un'Italia che lavora per rispondere alle ferite generate anche da quei conflitti, praticando le buone prassi dell'accoglienza con realismo e carità , una parola cristiana ormai in disuso.
(s.t.)
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