Razzismo, il problema esiste ed è anche politico
- Dettagli
- Creato 11 Febbraio 2018
- Pubblicato 11 Febbraio 2018
La parola "razza" è ricordata all'art. 3 della Carta: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
La nostra costituzione è del 1947, e forse, a quel tempo, i padri costituenti erano meno sensibili di noi alle sfumature lessicali, ma è evidente che il significato è profondamente antirazzista. Il significato era ed è ancora che la razza non conta.
Nell'Italia di oggi, parlare di "razza bianca" a proposito di chi sarebbe minacciato dagli stranieri è razzismo puro e semplice.
Significa infatti dire che c'è una categoria di cittadini che non deve mescolarsi con altri cittadini o comunque soggetti tutelati dalla legge senza distinzione, come i migranti.
Il candidato leghista del centro destra, Attilio Fontana dichiarò non molto tempo fa "che la razza bianca va difesa dagli immigrati" per una categoria di cittadini "pura". Un'espressione esplicitamente razzista, conforme in tutto e per tutto all'ideologia del suprematismo bianco..
Ma il problema vero non è certamente Fontana, ma la parte politica a lui legata, che è sì mostrata in imbarazzo per l'uscita dell'aspirante governatore, ma sotto sotto la pensa esattamente come lui o usa parole simili per qualche voto in più.
Lo scopo di questa parte politica è alimentare il terrore, la paura con cifre immaginarie, iperboliche, che non significano nulla, ma che terrorizzano anziani, persone fragili e timorose, insomma un bel bacino elettorale da conquistare.
La realtà , dati alla mano, dice però che i reati diminuiscono, mentre a la domanda di sicurezza continua a crescere. Come spiegare quindi questa contraddizione così evidente?
Misteri della politica italiana.
(s.d.)
