Smog e salute pubblica, i provvedimenti servono a poco

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Creato 18 Novembre 2017

Pubblicato 18 Novembre 2017

A Mantova la nebbia si vede di rado, quella patina in cielo che a volte si può vedere la mattina è principalmente smog.

Mantova, come buona parte della Lombardia, è stata fuorilegge con i limiti di polveri sottili per tanti (troppi) giorni.

La soglia di legge fissata dall'Ue è di 50 microgrammi per metro cubo d'aria: l'hanno superata per 10 giorni consecutivi le province di Mantova, Monza, Bergamo, Brescia; 11 quelle di Lodi e Cremona; 7 Pavia.

L'assenza di pioggia e la bassa pressione hanno favorito l'accumulo di inquinanti e il PM10 si blocca lì, ad altezza d'uomo. Pericoloso e letale.

Non c'è alcun alibi alla lentezza della politica che non ha affrontato il problema smog come un problema vero di salute pubblica. Un problema che secondo le ultime statistiche in Italia fa 90mila morti l'anno.

Dati allarmanti che dovrebbero fare riflettere più di eventuali etichette 'green' o sterili classifiche in ambito ambietalistico (ricordiamo che secondo il 24° rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia, Mantova risulta essere la città più green dello stivale).

Secondo le associazioni ambientaliste e per la mobilità sostenibile i provvedimenti adottati da Regione e Comuni servono a poco. E guardano con profondo interesse a quanto annunciato dalla sindaca di Parigi Anne Hidalgo, che ha proposto il bando dei veicoli diesel entro il 2024 e a benzina entro il 2030.

In questa zona d'Europa, dove noi viviamo, c'è un solo provvedimento utile a migliorare la situazione: abbassare drasticamente la immissione di inquinanti nell'aria. Il resto sono solo provvedimenti tampone, utili a tempo determinato, ma che non modificano in alcun modo la situazione.

E' ora di agire, e di farlo in fretta.

(s.t.)