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Sabato, 20 Aprile 2:22:pm

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L'onorevole Baroni difende l sanitĂ  lombarda e si appresta ad accogliere l'assessore Gallera

BaroniAnnalisa2Riceviamo e pubblichiamo:

Gentile direttore,

dopo quello che è accaduto ieri (giovedì 21 maggio, ndr) alla Camera dei Deputati e di cui sono stata spettatrice, faccio mie le parole dell'assessore alla sanità di Regione Lombardia Giulio Gallera, che domani (oggi per chi legge, ndr) sarà a Mantova in visita al Carlo Poma: "In un Paese civile, di fronte alle tragedie la politica dovrebbe unirsi, non fare sciacallaggi".

Parole semplici, senza enfasi: una lezione di politica e di stile, alla quale mi associo per forma e contenuto. Mi preme tuttavia sottolineare la distorta narrazione della RAI - stabilmente occupata da Conte e dai suoi sodali - che montando i servizi ha messo sullo stesso piano le provocazioni urlate, vergognose e false del grillino Ricciardi, e la veemente reazione delle opposizioni. Va fatta chiarezza: Ricciardi ha sostenuto che il sistema sanitario lombardo fa schifo (sintetizzo, ma il senso è quello), che l'ospedale Covid in Fiera è stato allestito spendendo "i soldi delle tasse dei cittadini lombardi", che è una vergogna il governo la Lombardia. Non avendo fatto i compiti a casa, come tanti colleghi del suo partito, Ricciardi ignora che quell'ospedale è stato realizzato con soldi provenienti dal generose donazioni di privati (di queste, quasi la metà - 10 milioni di euro - prontamente assicurate dal presidente Berlusconi). Non un solo euro di soldi pubblici è stato speso per quell'opera, in ogni caso pensata come paracadute. E realizzata in tempi cinesi da Guido Bertolaso che, pur azzoppato dal Covid, ha creato dal nulla due ospedali mentre il cocco dei M5S - il commissario Arcuri - gestiva goffamente le forniture di mascherine, ventilatori e dpi in genere, tuttora in ritardo rispetto alle esigenze. Lo dico chiaro e forte: se si fossero avverati gli scenari apocalittici che alcune proiezioni evocavano in piena pandemia (il direttore generale del ministero della sanità conferma che, già a gennaio, il dossier era sul tavolo del governo) e gli ospedali lombardi non avessero prontamente raddoppiato i posti in terapia intensiva, cosa sarebbe accaduto? Lombardia, Piemonte e Veneto hanno retto l'urto come nessun'altra Regione avrebbe saputo fare; e se Zaia ha meglio contenuto il contagio è perchè, da subito, ha volutamente disatteso i diktat del governo. Per giustificare le falle e i ritardi di Arcuri, tra l'altro, il premier ha invocato come scusante l'impatto violento e imprevedibile del virus: chissà perchè, questa attenuante non vale per la Regione che è stata colpita per prima e più drammaticamente dal Covid.

Detto questo, è evidente quale sia l'obiettivo di PD e 5 stelle, chiaramente espresso da Morra al senato e da Crimi ai telegiornali: commissariare la Sanità lombarda. Commissariare significa revocare i poteri ad amministratori democraticamente eletti, sostituendoli con burocrati scelti da Conte e dai suoi: burocrati che non hanno altra legittimazione che quella di essere organici ai partiti di governo. Tutti hanno fatto errori e a tempo debito si valuteranno elementi critici e responsabilità: nessuno però dimentichi che il governo ha atteso settimane prima di agire, scaricando le proprie responsabilità su comitati scientifici, Regioni e task force prive di commercianti e imprenditori, buoni solo a pagare le tasse. Nessuno dimentichi i sindaci di sinistra, Gori e Sala in testa, che minimizzavano: "E' solo un influenza", "Milano non si ferma" e giù aperitivi sui Navigli con Zingaretti, e cene antirazziste a Chinatown. Basterebbe questo per derubricare alla categoria di avanspettacolo la richiesta di commissariamento.

A fine aprile, secondo un sondaggio tenuto sottotraccia il 58% dei cittadini riteneva che il sistema sanitario Lombardo avesse funzionato bene o abbastanza bene, per il 13% funzionato male ma come nelle altre regioni e solo per il 23% peggio che nelle altre regioni. Per forza: noi Lombardi non siamo così mammalucchi da sottovalutare la qualità delle cure che ci vengono prestate, la libertà di scelta del medico e della struttura presso la quale curarci (sia pubblica che privata accreditata) che ha costruito l'efficienza della via lombarda alla sanità. Solo il 4% di lombardi va a curarsi fuori regione, mentre sono oltre 160mila (quasi la metà del totale dei viaggi della speranza) i cittadini italiani che, soprattutto dal centrosud, vengono a farsi curare in Lombardia.

Con questo spirito e queste certezze mi appresto domani (oggi, ndr) ad accogliere a Mantova l'amico Giulio Gallera, oggi assessore della sanitĂ  lombarda, collega di tante battaglie politiche e istituzionali nei cinque anni in cui sono stata orgogliosamente consigliere regionale della Lombardia.

La sua visita è un giusto tributo al nostro Ospedale, e ai suoi medici, agli infermieri e a tutti coloro che vi hanno operato in questi mesi drammatici, profondendo impegno, energie e valori a partire da chi ha curato la sperimentazione della plasmaterapia. Per Mantova, non sarà una giornata da poco .

Anna Lisa Baroni
Parlamentare della Repubblica Italiana


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