'Ma quale secessione, il popolo sudtirolese sta benissimo come sta'

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Mantova SudTirol Manifesto1MANTOVA, 14 feb. - L'episodio risale a qualche giorno fa: in alcune parti della città, negli spazi riservati alle affissioni pubbliche, sono apparsi dei manifesti bianchi e rossi con una scritta in tedesco "Suedtirol ist nicht Italien" (Il Sudtirolo non è Italia).

Lì per lì in parecchi si sono chiesti in primo luogo cosa volesse dire quella scritta (non tutti parlano il tedesco) e qualcuno ha pensato a una trovata pubblicitaria. Per quale prodotto, forse, si sarebbe scoperto nei giorni successivi.

E invece nessun creativo in cerca del colpaccio, ma si scoprirà che a pagarne l'affissione è stato il consigliere comunale, già della Lega Nord, Luca De Marchi. De Marchi ha spiegato che in questo modo ha voluto scuotere le coscienze dei mantovani in vista del referendum consultivo per l'autonomia e l'autdeterminazione della Lombardia proposto dal governatore Maroni.

Ecco la riflessione di un lettore esperto di quelle zone.

Riceviamo e pubblichiamo: "Giorni fa sono stati affissi dei manifesti che dicono: 'Suedtirol ist nicht Italien' (il Sudtirolo non è Italia). La stampa locale ne ha dato ampio resoconto. E' bene sapere che questi manifesti hanno un certo "valore storico" perché si tratta di una rimanenza di magazzino appartenuta alla Eva Klotz, la quale signora Eva, li affisse anni fa al Brennero per avvertire i turisti che venivano a passare le vacanze in Italia in generale e in Sudtirolo in particolare.

La cosa non ebbe gran rilievo di cronaca e scomparve dopo qualche giorno nel silenzio e nell'indifferenza della politica e della popolazione. Diversamente pare che sia andata a Mantova. Se ne è parlato per giorni ed è stato interpellato perfino il sindaco, il quale fortunatamente ha liquidato la questione con una battuta signorilmente indirizzata a rasserenare i turisti.

Il dibattito, però, si è sviluppato in direzione del "rilancio di una alleanza fra padani e sudtirolesi" per affermare una ipotetica secessione che nessuno vuole, tanto meno il popolo sudtirolese che sta benissimo come sta. La dietrologia e la complottistica, si sa, ci appassionano tanto". 

Engelbert Thies


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