Sergey Androsov a Palazzo Te. Il capo dipartimento dell’Hermitage in visita alla mostra su Giulio Romano

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Mantova PalazzoTe Androsov VisitaMANTOVA, 23 ott. – Da San Pietroburgo a Mantova per la grande mostra dedicata a Giulio Romano: Sergey Androsov, il capo dipartimento delle arti figurative occidentali dell'Hermitage, ha avuto modo di apprezzare lo straordinario valore e fascino delle opere esposte, congratulandosi apertamente con gli organizzatori dell'evento.

Una visita "interessata", quella del dirigente russo, questa mattina a Palazzo Te dove si è soffermato soprattutto davanti ai "Due amanti", la preziosa opera di Giulio Romano che proprio l'Hermitage ha concesso in prestito per l'occasione.

Un dipinto eccezionale per tema, dimensione e maestria pittorica che rappresenta un punto focale della mostra "Giulio Romano: Arte e Desiderio" ospitata dalla villa giuliesca fino al 6 gennaio 2020, che è tornato a Mantova, dopo l'esposizione del 1989, grazie alle eccellenti relazioni tra la nostra città e la dirigenza del museo di San Pietroburgo.

Accolto dal presidente della Fondazione Palazzo Te Enrico Voceri e dal consigliere comunale delegato alla cultura Giovanni Pasetti, incontrando la stampa Androsov si è soffermato sulla storia stessa del dipinto, che è nell'esposizione permanente dell'Hermitage dal 1990, ma anche su alcuni dettagli del recente restauro effettuato a San Pietroburgo grazie al sostegno della Fondazione Palazzo Te.

Un percorso a ritroso che fa risalire al 1780 l'acquisto a Roma dei "Due amanti", da parte del consulente dell'Accademia delle Belle Arti di San Pietroburgo, su incarico della Zarina Caterina la Grande, insieme ad altre opere del rinascimento italiano. Il dipinto, venduto dall'antiquario Thomas Jenkins, già appartenuto al pittore tedesco Anton Mengs e prima ancora ai reali di Spagna, non piacque a Caterina e rimase nascosto nei depositi fino agli anni 20 del Novecento.

Fu del 1834 il primo vero restauro con il trasferimento su tela dell'opera inizialmente realizzata su tavola di legno: un intervento complesso che evidenziò come fosse stata smembrata e successivamente ricostruita con le sostituzione di alcuni dettagli andati perduti.

In primo luogo, ad essere oggetto dell'accurato restauro operato nel 2018 sono state le parti ricostruite in precedenza e la ripresa dei frammenti di colore persi nel tempo, ma anche importanti interventi di pulitura e consolidamento hanno riportato l'intero quadro alla luminosità originaria.


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