NO TAV Basso Garda – Alto Mantovano: il no del corteo sui colli morenici rimbalza sul web

SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA – Erano più di mille i partecipanti alla passeggiata popolare NO TAV che domenica 5 ottobre hanno espresso pacificamente la loro opposizione al progetto di realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità proprio nei territori compresi tra il basso Garda e l'Alto Mantovano.

Il controverso progetto prevede il passaggio della linea ferroviaria al di sotto delle colline moreniche, con un tunnel che devasterebbe l'anfiteatro morenico e metterebbe a rischio una fetta consistente della produzione del Lugana.

Al momento i cantieri della tratta Treviglio – Brescia sono fermi in via Roncadelle, dove sono stati realizzati gli espropri e, se non è ancora chiaro come verrà attraversato il territorio cittadino bresciano, ancora più sfocata e incerta è, inoltre, la tratta Brescia – Verona.

Nell'ultima legge di stabilità è contenuto un emendamento che prevede un finanziamento a pioggia di 1,6 miliardi di euro per rendere esecutivi i progetti preliminari fermi al 1993 e l'inizio della cantierizzazione è previsto per il 2016.

L'opposizione al progetto, al di là degli interessi locali che potevano contrapporre i pareri di bresciani e mantovani, è oggi unitaria e agguerrita come dimostra la notevole partecipazione alla manifestazione partita da San Martino a cui hanno aderito anche delegazioni dei movimenti No Tav da da Val di Susa, Terzo Valico e Brennero.

Assenti invece i sindaci del territorio, tranne quello di Medole, Giovanni Battisti Ruzzenenti, che evidenzia le criticita' dell'opera soprattutto da un punto di vista idrogeologico invitando i " colleghi " a porre le loro osservazioni su questo aspetto che potrebbe essere deleterio per il territorio, nell'eventualità di un prosciugamento delle falde acquifere, come avvenuto nel Mugello.

La sensibilità al tema si sta velocemente diffondendo anche tramite il web come strumento di ampliamento della conoscenza e del dibattito.

In questa direzione si inserisce il recentissimo lancio della petizione, promossa dal mantovano Sergio Ciliegi, sul sito di Avaaz.

"Signor presidente Maroni, Lei che ama tanto la Lombardia, non potrebbe valutare, d'intesa con il suo collega veneto Luca Zaia un'iniziativa per spendere più utilmente questa montagna di soldi?".

La sintetica proposta emerge dalle considerazioni sull'impatto ambientale, sui danni al turismo e alle attività produttive e sull'antieconomicità del progetto.

Non è solo opposizione, dunque: la proposta alternativa c'è e sta raccogliendo il consenso per nulla trascurabile del popolo del web.

"Noi associamo la nostra contrarietà alla TAV a una proposta, leghiamo cioè un no a un sì. Ci opponiamo a una cosa ma ne proponiamo un'altra, così non togliamo nulla al mondo delle imprese e del lavoro.

La proposta è semplice, ed è antica come quella del progetto TAV. Ne potrà trovare traccia nei polverosi archivi della commissione trasporti della camera dei deputati.

Si tratta del progetto di collegamento ferroviario denominato Asse Mediopadano: raddoppio in sede del della linea ferroviaria (Milano) Codogno-Cremona-Mantova-Monselice (Padova) ora a semplice binario.

Si tratterebbe di un secondo e utile collegamento Milano-Venezia con benefici per i produttivi territori che attraversa".