La Guardia di Finanza sequestra 114 tonnellate di rifiuti pericolosi in azienda che produce detergenti

Mantova Gdf RifiutiPericolosi-13GennaioMANTOVA, 13 feb. - Importante operazione della Guardia di Finanza di Mantova che, nel corso di un controllo teso a verificare il coretto adempimento degi obblighi di legge in materia di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti, ha scoperto che un'azienda operante nel settore della produzione di detergenti aveva oltre 114 tonnellate di rifiuti pericolosi (perlopiù acque reflue di lavorazione) in totale assenza delle precauzioni imposte dalla normativa.

I liquidi pericolosi erano stoccati in contenitori della capacità di 1.000 litri ciascuno, sui quali non vi era alcuna indicazione relativa alla natura del contenuto ed alla sua pericolosità. Tali contenitori, inoltre, erano detenuti in un'area aziendale non delimitata e, quindi, accessibile a tutti.

L'ispezione dei finanzieri ha anche dato modo di scoprire lo smaltimento illecito di altri rifiuti pericolosi, costituiti da imballaggi contenenti tracce di sostanze pericolose, i quali venivano conferiti in un raccoglitore presente presso lo stabilimento, insieme agli imballaggi c.d. "misti", non pericolosi.

L'area interessata ed i rifiuti stoccati – pari a oltre 114 tonnellate – sono stati posti sotto sequestro. Il legale rappresentante della società è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria in quanto sono state contestate le violazioni di deposito incontrollato e di illecito smaltimento di rifiuti pericolosi in violazione delle disposizioni del Testo Unico sull'Ambiente (art. 256 del D.Lgs. 152/2006).

Non è mancato, infine, il controllo documentale sulle autorizzazioni in possesso della società. Il controllo sulla AUA (Autorizzazione Unica Ambientale) dell'azienda - che autorizza l'impresa allo sversamento di acque nella rete fognaria, purché contenenti sostanze chimiche rientranti entro determinati limiti - ha evidenziato un superamento, nel corso del 2019, dei limiti di "fosforo totale" e di "ammoniaca", come rilevato dal laboratorio di analisi incaricato alle verifiche periodiche.

Anche in tale caso la legge prevede una sanzione di carattere penale, che punisce il responsabile con la pena dell'arresto fino a due anni.

 


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